6.04.2006

Futuro ombra del presente

Capita a volte di svegliarsi di cattivo umore, oppure particolarmente sereni, e qualche volta, immotivatamente felici.
Questa notte mi sono svegliato in lacrime, e di certo con una profonda tristezza nel cuore. Ma in tanti anni, non era mai capitato di svegliarmi in lacrime. Forse non è così strano, a volte mi sono svegliato ridendo, e, sarà capitato a tutti, urlando dopo un incubo.
Non mi ricordo nulla del sogno, ammesso che ve ne fosse uno, quindi non ho saputo motivarlo.
Complici saranno stati i discorsi sul futuro di ieri sera, o più plausibilmente, l'analisi del presente effettuata quasi inconsciamente, nell'affrontare siffatti argomenti.
Presumo sia normale, pensare al futuro e sperare che sia migliore, ma per farlo c'è da considerare cosa non va ora, cioè perchè potrebbe essere migliore. Che brutto scoprire che per essere migliore non serve una vincita all'enalotto o una casa-castello, pindarici voli che spesso la fantasia di ognuno compie. No, il mio futuro migliore è banale, scontato (anche se non pare esserlo), mi basterebbe non essere solo e, la butto lì, quasi con la paura di pretendere troppo, innamorato e corrisposto. Esagero?
Forse si, ma posso trascinarmi nella mia vita attuale con un discreto disimpegno, maestro di mille consuetudini e istrione dell'adattamento. Tutto cambia, ma non mi spaventa, magari innervosisce, stressa, ma sono poche le cose che credo di non poter affrontare. Per cui che venga quello che deve, chiedo solo una cosa, insistentemente, allo sfinimento, urla e preghiere inascoltate. In cambio ne ottengo scherno, sprazzi di felicità che si richiudono rapidi su se stessi, lasciando a malapena intravedere un mondo diverso, che non mi appartiene, e un'altra cicatrice si aggiungerà alle altre.
E' un momento buio, ma passerà, lo farò passare, pronto presto per una nuova sfida, nel frattempo lasciatemi fissare il cielo, perso in pensieri e lontano da qui, dove il dolore è più forte, e le sensazioni più vivide.

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