5.25.2008

Foto, Streghe, Felicità

Oggi riguardavo vecchie foto, ogni tanto lo faccio, in cerca di ricordi, risate perse nel tempo, luoghi, emozioni. C'è una cosa che mi piace tantissimo, sfogliandole ricordo solo i momenti belli, l'unica tristezza legata a quelle foto è per il periodo che rappresentava, oramai passato, e non tornerà, con il senno di poi posso dire che in realtà tutto era già lanciato a rotta di collo sul declivio, ma all'ora non ve n'era che un'ombra vaga e distante. Di tutti gli alti e bassi, quel periodo è stato il migliore, e volete sapere perchè? no? beh, ve lo dico lo stesso, semplicemente perchè quasi tutto era come doveva essere, certo mancava una compagna, ma il resto scorreva con una fluidità incredibile. Al lavoro si stava sereni e si rideva tantissimo, si usciva una volta alla settimana tra colleghi e se ne facevano di cotte e di crude, e nonostante questo aspettavo il week end con impazienza. Sono cambiate tante cose da allora, non tutte e non per tutti in negativo, ma sono cambiate. Così non posso dire di essere più felice oggi, sono "più" in altre cose, qualcuna positiva, ma felice no. Poi a ben guardare non sono neppure sull'orlo del suicidio, anzi, ma se è vero che a periodi di vita diversi corrispondono felicità diverse, ancora non ho trovato cosa dovrebbe rendermi tale in questo momento. Forse è perchè mi affanno a cercare qualcosa di sbagliato, e di conseguenza non solo non trovo quello, ma neppure altro.
Ho fatto un giochino mentale, ho immaginato di essere in uno di quei film leggeri di serie B2 in cui un'improbabile strega di fiera mi donava un filtro d'amore realmente funzionante, e poi mi sono chiesto su chi avrei potuto usarlo....è stato tragico, di tutte le ragazze che ho conosciuto, e che conosco (tra amiche, colleghe, quelle che mi hanno dato il canonico 2 di picche, e persino tra le sparute conoscenti) non ce n'è una che mi legherei in un vincolo amoroso (beh, forse tra le conoscenti...ma ci sarebbe da conoscerle meglio ed è altamente improbabile)...è desolante...per me ovviamente, bontà loro aspireranno ad altro e gli auguro di trovarlo (non sono diventato buono, ma se uno cerca la merda augurargli di trovarla è il minimo...lo so, sono acido, ma detesto i buonisti ricordate?).
D: Cosa voglio?
R: So di non sapere esattamente quello che voglio, ma lo voglio lo stesso.

Stay Metal!

5.23.2008

R.I.P.


Alla memoria...

5.19.2008

Macbeth "Don't Pretend"


Hey there
You have been so kind to me
You don't know
I will break your heart in two

You got a strange kind of attitude
I hurt you so bad many times
And you said "I forgive you"
I guess you're wrong
Why can't you see?
We always lie to gain
It's the nature of the beast

Here there's no god

Don't pretend to
be my boring guardian angel
Don't pretend to
be my boring guardian angel

Hey you
Stare through my eyes to see
You don't know
What flows behind my glance

You got a strange kind of attitude
I hurt you so bad many times
And you said "I forgive you"
I guess you're wrong
Why can't you see?
We always lie to gain
It's the nature of the beast

Here there's no god

Don't pretend to
be my boring guardian angel
Don't pretend to
be my boring guardian angel

5.14.2008

Poesia Vs Tristezza infinita

Stavo guardando, dopo tanti anni, Edward Mani di Forbice, apprezzandone la fotografia e la stupenda poesia visiva che scorreva sullo schermo, ogni particolare. Ero assorto ed un pizzico incantato da questa favola moderna un pò gotica. A rovinare tutto ecco la pubblicità, ma non una qualsiasi, a quella oramai ci sono abituato, ma quella de "Il Bivio speciale Corona", ve lo dico, è stato come ricevere un pugno nello stomaco, dalla poesia irreale al degrado più reale, un passaggio netto, violento, che sarebbe dovuto essere preceduto da un avviso "le immagini che seguiranno contengono una grettezza infinita e sono adatte solamente ad individui dalla dubbia umanità". Dico ma scherziamo? "speciale Corona!" ma andate a caxxare! un personaggio che traspira arroganza da ogni poro, lontano dal mio mondo almeno quanto lui è vicino al mondo reale, ed è questo che mi fa veramente schifo, Mediaset è un'azienda e non farebbe uno speciale in prima serata senza avere la certezza di ottenere ascolto. Non ho guardato i dati auditel (e tantomeno il programma), ma sono praticamente certo che un sacco di cretini erano incollati al televisore ascoltando le parole tronfie di Corona, che bontà sua fa semplicemente quello che è lecito aspettarsi da lui. Dio ma vi rendete conto ch questo fa le mutande con il suo nome? Certo, le fanno anche Dolce e Gabbana, ma è un pò diverso, chi caxxo è lui? Di sicuro non è un esempio da seguire, anche se il paese adora personaggi come lui, anzi ne siamo pieni, probabilmente non è neppure il peggiore. Comunque resto dell'idea che di cretini è pieno il mondo, ma ancora di più sono quelli che gli vanno dietro.

Altro argomento:
non capiterà spesso che lo dica, ma Forza Napoli, finalmente esasperati hanno scacciato i ROM dai campi nomadi, era ora che la gente si organizzasse, dovrebbe essere così in tutta Italia, basta essere soggiogati da delinquenti che vivono in baracche, costringono i bambini a rubare o ad elemosinare (se non li vendono ai pedofili) e loro passano le giornate al bar, oppure a casa a guardare la tv satellitare...e la corrente chi la paga? ops, noi....qualcuno di voi vuole per caso pagare il mio abbonamento a Sky questo mese?

Chiudo con una considerazione da ateo sempre più convinto, io resto della mia idea, ma fateci caso, i cinesi hanno massacrato i monaci buddhisti e poi è arrivato un terremoto devastante...forse tra tutti hanno ragione loro e hanno beccato la divinità giusta!

5.07.2008

Babel di Alejandro González Iñárritu

Per: “l’angolo del film consigliato dal Boe”, questa volta voglio parlarvi di un film che mi è piaciuto molto, e che ho visto per caso, e forse a non averlo ancora visto ero solo io.
Situazione:
Zapping furioso e annoiato con il decoder di Sky, tra un “già visto”, “che palle” , “per carità no!”, finisco su di un film Chiamato “Babel”, è iniziato da sei minuti, ma poco male mi dico, vediamo di cosa parla…
E qui cambio tono perché il film a mio giudizio merita di essere visto, la trama è originale anche se non innovativa in senso assoluto, si tratta di quattro storie che unite da un filo conduttore più o meno solido, descrivono situazioni reali ma che accostate paiono quasi irreali.
Come al solito non vi narro tutto altrimenti non lo vedrete mai, comunque in breve si racconta di una coppia di americani che si trovano su di un pullman turistico in Marocco, all’improvviso la moglie viene colpita da un colpo di fucile sparato da (seconda storia) due ragazzini, che lo fanno per gioco, per vedere se è vero che un proiettile può andare veramente tanto lontano. A casa la coppia ha lasciato i figli con la badante messicana, la quale, a loro insaputa, ha portato in Messico i bambini per poter assistere al matrimonio del figlio( terza storia). Il fucile protagonista della vicenda apparteneva ad un giapponese, la cui figlia è un’adolescente sordomuta (quarta storia). E’ un film in cui non accade nulla se non il precipitare degli eventi, piccole cose portano a grandi sciagure, il tutto in un contrasto culturale quasi grottesco.
Ogni situazione è vista nel contesto in cui nasce, e se ad una prima analisi può sembrare che alcune cose siano slegate, ben presto ci si rende conto che al di là delle mere differenze culturali, sociali, economiche etc. c’è un filo conduttore drammaticamente reale, e cioè il dolore, qui rappresentato come vero protagonista, esso infatti è universalizzato, poiché in ogni contesto raggiunge il suo apice, e non viene da chiedersi quale sia il più grande, perché è palese che per ognuno dei protagonisti la sofferenza è tangibile, che sia improvvisa o culminante poco importa. In fondo è un film che racconta la vita, niente di quello che accade è impossibile, e pone davanti al pensiero che in un breve attimo, noi o qualcun altro per noi, potrebbe prendere la decisione sbagliata, precipitandoci in un incubo. Bella la fotografia, sempre netta a delineare i contrasti, sottolineata da un audio essenziale e fortemente emotivo, che regala emozioni, semplicemente sottolineando quelle che il film ci trasmette, enfatizzandole. C’è solitudine, paura, e tanto dolore, ma anche amore, molto più di quello che potrebbe sembrare fin qui, è un amore reale perché scaturito dal dolore, sua eterna antitesi in ogni aspetto della vita.