11.13.2006

Il regno del Caos

Mi sono sempre fatto un sacco di domande, e molte probabilmente erano inutili, speciose, e persino paranoiche. Me ne sono fatte anche tante altre che non mi parevano poi così male, e alla fine...ho capito, ho trovato la risposta univoca a mille domande.
Solo che la risposta non è bella.
Non c'è equità, non c'è giustizia, la speranza che in fondo ad ogni sofferenza sarebbe stata contrapposta una sorta di rivalsa prima o poi, mi pare ora ridicola.
Si vive con l'idea preconcetta che il bene alla fine vinca, nei libri, nei film e persino nelle favole da bambini, ma non è così, nel mondo le persone più potenti sono le più bieche ipocrite opportuniste, nel lavoro, nella politica, persino nello sport. Il male vince, forse non quello assoluto, ma una discreta derivazione di esso.
Non ho mai firmato un contratto in cui ci fosse scritto che avrei trovato l'amore, e di conseguenza, cosa mi dovrebbe assicurare che io lo trovi? se, come ovvio, regna il caos, cosa resta? per cosa vale la pena dannarsi ad aprire gli occhi ogni giorno?
Lo faccio per dimostrare a me stesso che sono più forte di tutto il resto, e perchè sebbene nulla vi sia di certo, le regole della casualità potrebbero portarmi al mio traguardo.
Ma questo non mi da sollievo, le mie sofferenze non vengono lenite da così poco, dalla semplice probabilità.
Sono stato male altre volte, anche peggio di così, ma mai, come ora, che sento il freddo espandersi in ogni mia fibra, mentre il giullare danza e i demoni inchiodano la bara.