9.20.2010

Miniferie 2010

In questa breve vacanza ho ragionato e concluso alcune cose, ed ora ve ne rendo partecipi.
In primis ho capito che l'obiettivo 18-55 lo uso molto spesso, troppo spesso, e quindi è fondamentale procurarsene uno similare ma di qualità superiore, magari con un'escursione focale inferiore, ma luminosità maggiore.
La seconda constatazione che ho fatto è che la gente si fa opinioni sugli altri, e fin qui può andare bene, ma non valuta mai che può sbagliarsi, per cui quando chiedi a qualcuno se ha paura, non stupirti della risposta "io no...e tu?"
Terzo, per quel poco che ho girato la "Val di Non" posso dire che mi è piaciuta, un pò diversa da quello che mi aspettavo ma bella. Una sensazione mi ha pervaso per tutto il tempo, lì la montagna è come se rigettasse l'uomo, di solito i sentieri più battuti sembrano pacifiche vie che l'uomo intraprende attraverso la montagna, che a sua volta lo accoglie. Certo, ogni buon montanaro o assiduo frequentatore è conscio che la montagna va amata, rispettata e temuta, ma in genere si tratta di un'esistenza pacifica. Lì invece i sentieri erano rudemente infilati in uno scenario che li deformava sotto la pressione degli elementi e dei movimenti teutonici, come se volesse scrollarsi di dosso quelle stradine, come se l'ambiente circostante maltollerasse l'esistenza umana...certo era una sensazione, e probabilmente altri potrebbero confutarmi.
In ultimo mi permetto un piccolo complimento, sono partito da solo per questa 3 giorni, non mi hanno fermato le condizioni climatiche avverse, il ginocchio sinistro dolorante, l'Albanese di cui sopra e le convenzioni sociali quando sulla via di ritorno me ne sono andato a Gardaland, perchè non bisogna farsi fermare, soprattutto dalle persone e meno che meno dalle idee altrui, perchè dev'essere strano andare in ferie da soli? perchè dovrebbe esserlo andare a Gardaland da soli? certo, in compagnia è tutto (o quasi) più divertente, ma se non si può, perchè dovrebbe essere più normale marcire a casa davati alla TV?
Non so, forse sarò strano, ma il mondo lo voglio vedere, ci sono luoghi che mi sanno stupire e affascinare, siamo qui a vivere per un tempo piuttosto breve e non definito, bisogna sfruttarlo al meglio, la maggior parte della vita la si passa a lavorare, dormire ed a soddisfare i bisogni primari, se c'è tempo libero bisogna sfruttarlo, e non lo si può buttare via solo perchè non si trova qualcuno che venga con noi...certo, tutto ciò ammesso che si sia in grado di restare da soli con sé stessi, è meno facile di come possa sembrare, e molti, non ne sono proprio capaci.

9.12.2010

Sospiro

Il flusso del tempo non si arresta, talvolta varia il modo in cui lo percepiamo, ma in realtà lo scorrere del tempo è il medesimo, lento o veloce, sono solo sensazioni.
Ma non è il mero inseguirsi dei secondi che scandisce la vita, ci sono macro-suddivisioni sempre più grandi che ne ordinano la logica, ed eventi, che formano punti fissi, talvolta sono più o meno comuni, come una festività, altre volte sono nodi personali, insignificanti per tutto il resto dell'umanità.
Ci sono tuttavia attimi che è come se aprissero un varco tra dimensioni differenti, attimi in cui la percezione stessa della realtà appare alterata, un'intera differente esistenza si dipana nell'anima, quasi come un'esplosione in cui i brandelli vadano a riempire spazi che già avevano la forma per accoglierli. Tutto dura un istante, il tempo di un battito del cuore, e un'intera vita nasce, cresce, e muore...o perlomeno lo fa nella realtà in cui si era prima, altrove chissà, forse continua ad esistere, e ci si sente più vuoti, come se avessimo perso qualcosa di importante, anche se in definitiva, era qualcosa che non abbiamo mai avuto. So che è un ragionamento un pò delirante, ma sono convinto che a qualcuno è capitato, a volte basta uno sguardo, un paesaggio, una musica...un elemento scatenante insomma.
Chiamatele come vi pare, non è importante, quello che resta da tutto ciò sono le riflessioni, e sono fondamentali, forse eccessive e talvolta fini a se stesse, ma è sbagliato non considerarle. Mettere un passo avanti all'altro, lungo la strada della vita non è sempre facile e nessuno potrà mai dirci con certezza se è la via giusta, anche quando attorno a noi è tutto luminoso non possiamo essere sicuri che innanzi a noi non ci attenda la tenebra, l'unico modo per andare avanti è fidarsi del proprio istinto e delle proprie capacità, considerando l'imponderabile come possibile, ma senza lasciarsi spaventare da esso...funziona così...fintanto che non si ascolta qualla canzone, si vede quel volto o si passa in quel luogo, a quel punto si vacilla e come si fa a non chiedersi se forse non abbiamo sbagliato una svolta in precedenza, magari l'unica vera svolta che non dovevamo sbagliare, e tornare indietro non si può, e se tutto fosse perduto? Domande che non avranno mai risposta, ma che turbinano nella mente e non solo, negli istanti successivi a quegli attimi di multi-realtà...e poi non resta altro che mettere nuovamente un piede avanti all'altro, follemente, coraggiosamente, inconsciamente, incessantemente, magari dopo un sospiro che il mondo attorno a voi non percepirà neppure.