11.13.2006

Il regno del Caos

Mi sono sempre fatto un sacco di domande, e molte probabilmente erano inutili, speciose, e persino paranoiche. Me ne sono fatte anche tante altre che non mi parevano poi così male, e alla fine...ho capito, ho trovato la risposta univoca a mille domande.
Solo che la risposta non è bella.
Non c'è equità, non c'è giustizia, la speranza che in fondo ad ogni sofferenza sarebbe stata contrapposta una sorta di rivalsa prima o poi, mi pare ora ridicola.
Si vive con l'idea preconcetta che il bene alla fine vinca, nei libri, nei film e persino nelle favole da bambini, ma non è così, nel mondo le persone più potenti sono le più bieche ipocrite opportuniste, nel lavoro, nella politica, persino nello sport. Il male vince, forse non quello assoluto, ma una discreta derivazione di esso.
Non ho mai firmato un contratto in cui ci fosse scritto che avrei trovato l'amore, e di conseguenza, cosa mi dovrebbe assicurare che io lo trovi? se, come ovvio, regna il caos, cosa resta? per cosa vale la pena dannarsi ad aprire gli occhi ogni giorno?
Lo faccio per dimostrare a me stesso che sono più forte di tutto il resto, e perchè sebbene nulla vi sia di certo, le regole della casualità potrebbero portarmi al mio traguardo.
Ma questo non mi da sollievo, le mie sofferenze non vengono lenite da così poco, dalla semplice probabilità.
Sono stato male altre volte, anche peggio di così, ma mai, come ora, che sento il freddo espandersi in ogni mia fibra, mentre il giullare danza e i demoni inchiodano la bara.

10.31.2006

Alle Uhren bleiben stehen...

Mi sono sentito spesso solo, a volte era più una sensazione che una realtà. Altre volte ero semplicemente circondato da persone di cui a me non importava poi molto e viceversa. C’è stato un periodo nel quale non c’era proprio nessuno, né emotivamente né fisicamente.

Solo in quel momento ho capito che non ero affatto solo, ma che qualcosa in fondo stava cercando di prendersi cura di me.

Ora non c’è più, sono realmente solo, e quindi fa più freddo del solito, è più buio del solito.

Ma se è vero che l’anima ed il cuore sono pieni di cicatrici, talvolta ancora sanguinanti, è vero anche che dal dolore che mi danno, posso trarne tutta la forza necessaria. Ognuna di esse è una sconfitta, ma significa anche che sono sopravvissuto, alcune volte è stato più difficile di altre.

Le sento a volte, bruciare, ricordare, sanguinare lentamente, e tutto diventa più difficile.

Le guardo e capisco che posso lottare ancora, senza distogliere lo sguardo, anche quando l’impresa pare impossibile. C’è sempre da sputare sangue, versare lacrime acide, e annaspare per non affogare nel fango, e spesso mi chiedo perché, e forse la risposta migliore che mi sono dato è che si tratta di una sfida, e probabilmente in fondo arrivano solo i migliori. Ora che sono solo sarà tutto ancora più difficile, le cadute più oscure, e le scalate più impervie. Senza luce di sorta, guidato dalla cocciutaggine, avvolto nella paura, a dorso di orgoglio, verso la fine, quale che sia, ovunque sia.

Per molti le cose sembrano più facili, forse se lo sono semplicemente meritato da vite precedenti, o forse sanno cose che io ignoro, o magari, è solo un’impressione.

Mi sono stancato di essere un giocattolo, Ercolino sempre in piedi, cadrò altre volte, e continuerò a rialzarmi, ma deciderò io dove, come e quando.

Sta per finire un nuovo anno, da tempo il peggioramento è progressivo, cosa accadrà il prossimo?

Ho paura e curiosità che divampano in me, non posso sfuggire al mio destino, ma posso lottare, anche se alcuni giorni, vorrei semplicemente addormentarmi, e cessare ogni resistenza, che sostanzialmente pare vana. Ma poi passa, e si ritorna a sputare sangue anche solo per alzarsi dal letto, ogni dannata mattina, di ogni dannato giorno.

Negli ultimi anni mi sono stati fatti sventolare davanti felicità e paure, in egual misura, e tuttavia mai mi è stato concesso di afferrare le prime per obliare così le seconde. E’ un gioco al gatto col topo che mi ha decisamente stancato. Non so chi o cosa può bearsi del mio dolore, ma posso assicurare che alla fine di tutto trarrò le somme anch’io, e poi se ne riparlerà, e al momento il bilancio è decisamente negativo.

10.23.2006

PoSiTiVo

Le persone mi stupiscono spesso in negativo, anche se oramai ne ho viste tante, ci riescono sempre. Tuttavia, anche se capita meno spesso, altre volte mi stupiscono in positivo, facendo cose che...non ti aspetteresti, gesti, parole. Le domande che seguono dopo sono ovvie e sacrosante, ma tutto è in secondo piano, adombrato dalla fantastica sensazione che tocca l'anima, e che per un pò, trascina fuori dall'oscurità, e dona nuova linfa alla speranza. Tanto che spero sia l'inizio di un buon momento.

10.13.2006

Scintilla

Ho perso la scintilla,
dimenticata, obliata, spenta dagli stenti.
Ennesima pausa, l'ultima sessione è stata dura, e adesso merito un pò di riposo, dolce, caldo, e privo di emozioni di ogni sorta. Sono distante anni luce da tutto ciò che mi circonda, incapace di gioire. Non sto parlando di farsi quattro risate in compagnia, non ci vuole molto ad indossare una maschera adatta per quello, sto parlando di gioia vera, incontrollabile, che come un fiume che ha appena rotto gli argini, si riversi su tutto e tutti, trascinandoli con sé o spazzandoli via.
Non è proprio apatia, al contrario, percepisco una ridda di emozioni varie e violente, ma perlopiù giungono attenuate. Che sia a causa di un futuro alquanto indefinito, oppure di una situazione che continua a ristagnare, putrida e marcilenta, o forse di entrambe le cose.
Andare via...forse dovrei, ma sono conscio che per vari motivi (dai più pratici a quelli semplicemente emotivi) non posso; però che bello sarebbe ricominciare da capo, lasciandosi alle spalle pochi rimpianti e avendo di fronte tante speranze. Poi magari sarebbe peggio, ma davvero, potrebbe? si, alcune cose potrebbero essere peggiori, ma non a livello emotivo, potrei essere malato, o disoccupato, ma sarebbero problemi pratici, il mal d'anima non può peggiorare.
Vorrei essere foglia per cadere in un fiume, e farmi trasportare altrove, privo di pensieri, emozioni. Ma non funziona così, sò bene che non basta volerle le cose per ottenerle, e questo sono disposto a dimostrarlo davanti ai più ostinati ottimisti. Non è vero che la vita pareggia tutti i conti, non esiste nessun equilibrio, ci illudiamo che sia così, perchè possiamo attendere una ricompensa e sperare che chi ci ha fatto del male prima o poi la pagherà, ma non è così, vorrei essere peggiore di come sono per sbattermene veramente di tutto, vorrei essere totalmente egoista e incurante, forse le cose andrebbero meglio....ma non lo saprò mai, c'è uno specchio a cui rendere conto ogni sera, a quello non si può mentire.

10.01.2006

I Grigi

Non ci sono più occhi luminosi, che avvilente vedere il mondo grigio, sentirsi mosca bianca mentre si sogna, e si crede in qualcosa di migliore. Sono sempre stato pessimista, ma oramai pare essere di moda. Cosa impedisce alle persone di seguire il cuore? di gioire e di amare?
Me lo chiedo sempre più spesso e forse finirò con lo smettere perchè tutti gli altri si chiederanno perchè io lo faccio.
Perchè è la sola cosa che mi fa sentire realmente vivo, anche quando sto male come un cane, anche quando mi additate come alieno, sappiate che mi fate incazzare, ma provo un sacco di compassione per voi.
Anche se probabilmente ve la vivete meglio, e forse alla lunga la vostra aridità conquisterà il mondo. Nel frattempo, io e gli altri alieni sperduti su questo pianeta, continueremo a cercare, a cercarci.

P.S.
l'anno prossimo DEVE essere diverso, ad ogni costo!

9.17.2006

Per boschi

Ieri sera dopo aver riaccompagnato la mia amica sarei dovuto tornare a casa, del resto la serata l'ho volutamente chiusa presto perchè ero stanco. Invece no, mi ritrovo a puntare il Ticino di Cameri, percorrendo strade buie e solitarie in auto, fino al posteggio. Scendo, faccio qualche passo tra gli alberi, e mi appoggio ad uno di essi. Pochi istanti dopo lascio che le lacrime si confondano con la pioggia, in verità leggera, in quello che è un pianto sommesso di sfogo. Scatenato da cosa? da tutto e da niente, ma principalmente da quel vuoto che sento dentro, un vuoto profondo che fa male, forse troppo. Non lo controllo facilmente, ma la vita continua, su quel vuoto ho costruito attorno il mio bel castello fatto di cose, persone, interessi, letture, musica etc. Solitamente tutto ciò è sufficiente, anche se la consapevolezza di quel vuoto non mi abbandona mai. Ci sono giorni invece, dove tutto si fa più vivido, il mio umore cambia, e vorrei allontanare tutto e tutti da me, anche solo per qualche ora, tanto, nessuno di loro può colmare quello spazio. E si, alcune sere mi rendo perfettamente conto che sto per esplodere, e così decido di bere più del solito, perchè si, avete ragione, i problemi non svaniscono, il giorno dopo il vuoto è ancora lì, ma per qualche ora me ne dimentico. Fortunatamente non capita spesso, ma non accetto morali. Il pianto è solitario poichè nessuna spalla si erge a sostegno, probabilmente è meglio così....
Certo, ciò mi ha causato qualche problemino di stomaco, perchè evidentemente devo aver preso freddo, ma convengo che ne valesse la pena, infatti oggi sto meglio

9.03.2006

"A" come Amore "I" come ipocrisia

E così è andata, matrimonio che ha rasentato la perfezione in più occasioni, tutto bello, regolare e tranquillo. E si è visto l'amore, quello che ha la "A" maiuscola, quello che i soliti detrattori definiscono transitorio, lo so, ne sono a conoscenza, è inevitabile, ma può restarne abbastanza per vivere alla grande. E se non dovesse andare a finire bene? bah, spiacerebbe, ma davvero, chi rinuncerebbe alla felicità estrema per semplice paura? Molti credo, ma si può davvero dire di aver vissuto così? io credo di no, o perlomeno, per me non è così.
Mi sembra sempre di parlare della stessa cosa, la mancanza di amore, volontà, e un sacco di altre cose, credere...è così difficile? sperare...è così sbagliato?
Ci sono giorni in cui le vecchie cicatrici bruciano, il cuore sanguina e gli occhi lacrimano, in silenzio, come al solito, a meno di non pensare che questo blog sia rumore, ma...per la gente che ci viene direi che al massimo può essere un sussurro appena percettibile.
La vita è difficile, e le persone pare facciano di tutto per complicarsela (io in primis, ma lo faccio solo perchè sto male, perchè vorrei che fosse diverso). E' difficile essere me, per una serie innumerevole di motivi, perchè soffro ma non lo dico, perchè amo e non serve a niente, perchè nonostante gli errori e le relative lezioni, ci sono cose in cui ricado ciclicamente, i sentimenti sono per me incontrollabili, è da un lato credo che sia giusto farli uscire, ma dall'altro ogni volta scopro che ne ricevo solo dolore, ed il senno di poi è una magra consolazione.
Chi sarà la prossima che s'insinuerà nei miei sogni? pronta a sconvolgermi brevi attimi di vita? salvo poi ricadere nel baratro fatale nel quale puntualmente mi ritrovo a lottare per risalire.
Non ci sono risposte, ma una certa noia si, succede sempre la stessa cosa, il copione ha stufato.
Si avvicina l'autunno, sul finire del quale putualmente una stella appare ad illuminare il mio cielo oscuro e vuoto, ma puntualmente scopro che quella stella non brilla per me, anzi, forse neanche brilla. Intanto il tempo passa...ridete di me, forse me lo merito, perchè non ho capito come si vive in questo dannato mondo.

8.19.2006

Zitto e Mosca (ascolta)

A volte mi viene la voglia di trasformarmi in una mosca per sentire cosa pensano gli altri di me...credo che poi ne trarrei solo dolore...ma si sa che la curiosità è una brutta bestia.
Involontariamente capita però di essere mosca per conto terzi, cioè quando si ascoltano giudizi su altre persone, le quali non solo ignorano tali pensieri, ma addirittura contraccambiano sovrastimando le persone di cui sopra.
Situazione atipica, anche perchè ultimamente ho scoperto che (contrariamente a quanto mi verrebbe istintivo fare) farsi i cazzi propri rende di più.
Il problema è che nessuno pare dare il vero valore all'amicizia, davvero, se un mio amico mi riferisse cose sgradevoli nei confronti di altri, gli crederei, perchè in quanto mio amico che intenzioni sordide potrebbe mai avere?
Ma no, oramai ci si fida solo di sé stessi, Dei onniscienti della propria vita.
Ma non funziona così, almeno per quel che mi riguarda, sono esplicito e premetto sempre se si tratta di un "secondo me" o di un dato di fatto inconfutabile, a volte le fonti non possono essere rivelate, ma un minimo di fiducia!
Poi di solito finisce che ho ragione, ma non per arroganza, ma solo perchè ero a conoscenza di fatti o discorsi che erano invece ignorati da altri. Per dialogo diretto, per effetto mosca, o per semplice testimonianza visiva.
Ma se l'ignoranza deve regnare, che sia, vivete ciechi e amen, però, se ogni tanto vi guardo strano mentre tessete le lodi di tizio o caio o persefone, forse avrò i miei cazzo di motivi, e siccome so già che non vi interessano, evitate di farmi imbarazzanti terzo grado, tanto non ne cavereste nulla, devo farmi i cazzi miei...e così sarà, anche se a volte mi spiace vedervi vivere una menzogna, credere ad impostori, e buttare tempo e sentimenti.
Sono solo parole, parole di chi si deve adeguare ad un sistema che non gli piace, in attesa di incontrare persone che abbiano il coraggio di vivere nella vita vera...parole di un sognatore.

8.18.2006

Ilocono

Hum...l'altra sera ho sognato una parola che non conosco "Ilocono" poteva essere una cosa senza senso, oppure qualcosa di appreso a mia insaputa, che ne so...poi, ieri pomeriggio mi lancio su internet, e scoprire qualcosa è stato tutt'altro che facile, da quello che ho capito è il nome di una lingua, o daletto, spagnolo, importato poi nelle isole caraibiche. Credo sia in disuso tranne forse la sua sopravvivenza "di nicchia".
Singolare no?
A parte questo, sono nella mia solita risacca, qui non accade nulla, nonostante gli sforzi, oltre a galleggiare non riesco a fare.
Va bene vivere alla giornata, lo faccio da tempo, anni, ma ultimamente si esagera un pò troppo, "Every day is exactly the same", inequivocabile.
Se lavoro ho come l'impressione di essere sempre là, ci passo troppo tempo a mio avviso, ma poco ci posso fare. Ora che sono a casa un pò mi skazzo ma almeno mi rilasso, chissà...forse la prox settimana vado via tre o quattro giorni...ma è tutto sbagliato, non è così che dovrebbe essere, questo da la misura di quanto sia tutto approssimativo, altalenante, precario.
Cazzo è un pò come se le cose non si decidessero a finire, per poter ricominciare.

Comunicazione di servizio per me stesso:
procediamo bene, ma non è ancora abbastanza, non lo sarà finchè non saranno svaniti tutti gli spilli roventi.

7.29.2006

Furore!?

Da dove arriva la mia rabbia?
c'è davvero bisogno di chiederlo? o santo cielo, allora il mondo è priprio a carte 48.
Innanzitutto viene dall'anima, che brucia vita per alzarsi ogni dannata mattina di ogni dannato giorno, senza di essa mi sarei arreso tempo fa. E dai sogni, dalle speranze, e perchè no, anche dalle utopie. Non mi piace il mondo che sta venendo, tutti presi dal buonismo e dal dialogo, ma che cazzo credete di poter chiedere ad un terrorista se per favore non si fa saltare in aria in piazza? per caso è con il dialogo che Hitler è stato sconfitto? oppure è con il dialogo che Che Guevara ha condotto la sua rivoluzione? (la rivoluzione del pronome personale?) no, è con i fatti e se fatti significa guerra, morte e distruzione...ci sta. I buoni non vincono sempre, anzi, la prendono in quel posto, se non faccio niente mentre mi prevaricano, chi non crede al dialogo, mi prevarica. In parole semplici, io posso anche essere contro ogni armamento, ma il tizio davanti a me con la pistola mi ucciderà lo stesso, non si fermerà in funzione dei miei ideali che lui non ha sposato. Non accetto regole da un Dio che non riconosco e che non ho scelto, che gli altri facciano quello che vogliono ma che non rompano i coglioni.
Cosa scatena la mia rabbia?
Beh, l'immigrazione continua ed indiscriminata (lo so, più extracomunitari ci sono e più saranno quelli che voteranno sinistra una volta concesso loro il voto, è un gioco alla luce del sole) l'indulto per reati "minori" eh si, consideriamo che il furto è uno di questi e che il novanta per cento di quelli che lo perpetuano lo fanno perchè sono poveracci e che una volta usciti non saranno ricchi. E poi certe frasi mi fanno veramente girare le pale dell'elica a regimi altissimi:
"è così, è sempre stato così, sarà sempre così" cosa!? allora non cambiamo mai nulla, viviamo nel lassismo di cui già siamo colmi e poi già che ci siamo, lamentiamoci. Forse le cose non si possono cambiare di punto in bianco, e forse non cambieranno mai, ma crederci, provarci, nel proprio piccolo, non mi pare così drammatico.
"Risolto un problema ce ne sarà sicuramente un altro, quindi è inutile..." no cazzo, non lo è..., ogni problema risolto genera altre cose, ma l'importante è affrontarli uno alla volta, senza tutto questo, staremmo ancora sugli alberi come le scimmie, pavide creature incapaci di risolvere un problema perchè "tanto poi ne viene un altro", peccato che magari il problema che arriva è meno fastidioso, o magari no, ma che importa se tanto prima le cose non mi andavano bene com'erano?
Come dicevo se i medici avessero pensato così della peste ne saremmo ancora pieni, e chi se ne frega se poi è arrivato l'aids o l'epatite o l'ebola, intanto un problema è risolto e dall'anno mille l'età media è passata da 35 anni a 84, mi pare che il gioco sia valso la candela.
Insomma non si può prevedere tutto, chi ha inventato i motori a scoppio non si è preso la briga di prefigurarsi un effetto serra a distanza di cento anni, capita, ecco un problema, bisogna trovare la soluzione, e poi ne verranno altri, cazzo è la vita.
Rabbia ne ho, buonismo decisamente no, vedo il mondo con realismo ma voglio credere che non tutto, non tutti siano feccia, che ci sia chi sogna, chi crede che le cose possono andare bene (a tutti i livelli) e che vale la pena combattere per come ci è possibile per le cose, se interessano davvero. Una manifestazione, andare a votare, rompere le balle su internet o quant'altro, e se proprio volete disinteressarvi di tutto e farvi trascinare nella corrente del fatalismo, non cercate di trascinarmi dentro con voi, combatto da troppo tempo, demoni che neppure potete immaginare, e se messo all'angolo, non esiterò ad attaccare.

7.24.2006

Foto

Sfogliavo un pò di foto, quelle digitali, e finisco con il ritornare indietro a pochi anni fa, vedo persone che sono semplicemente sparite, vedo sorrisi felici ebbri di vita (e non solo, anche l'alcool faceva la sua parte), felicità infrante, o forse più propriamente mutate, evolute in altro. Mi sembra tutto distante, ma non si parla di più di tre/quattro anni fa. Così spinto dall'onda dei ricordi e da una punt a di masochismo, mi spingo più indietro, tiro fuori altre foto, antiche, e si va a cinque anni fa, addirittura oltre, e tutto mi sembra così distante, non perchè i ricordi non siano vividi a sufficienza, al contrario, mi sembrano appartenere ad un'altra vita, a qualcun altro. Com'erano differenti le cose...alcune mi mancano, altre no, ma non è questo il punto.
Godevo di una felicità diversa, anzi, ero semplicemente felice, certo, avevo un sacco di altri problemi e paranoie fulminanti, ma se non altro ero felice, ora per quanto controllo abbia, stento ad esserlo.

7.23.2006

Punto di fusione

Il caldo mi sta uccidendo, evaporo, sono sfiancato, attendo la sera per un minimo di tregua.
Fiaccare le mie energie non è gentile da parte dell'estate, sarà già complessa così, perchè renderla insopportabile? odiatemi ma mi auguro un agosto piovoso, almeno qui. Ho una voglia pseudo infinita di mollare tutto, cessare ogni (faticosa e accaldante) resistenza, in modo che poi più nulla sarà. Ma non posso farlo, e questo lottare internamente mi fiacca ulteriormente, non ho abbastanza forze residue per decidere qualcosa, e così mi limito a sopravvivere, sento che mi sto perdendo un sacco di cose, ho abbandonato molti desideri, e vedo i sogni sempre più lontani ed irrealizzabili. E' tutto distante, amore, amicizia, benessere. Come posso continuare in questo limbo? per quanto ancora potrò/dovrò resistere? Vorrei dare una direzione a questa vita, vorrei avere qualcosa a cui puntare, o qualcuno a cui dedicarla.

7.13.2006

Vita di Tenebra

Correre...ma verso dove?
Tutti corrono, in preda al panico generato da chissà cosa. Da quando ho deliberatamente scelto il passaggio attraverso le tenebre, è passato molto tempo, e di fatto da esse non sono più uscito. Sono successe molte cose, e persone reali e virtuali, hanno danzato nelle tenebre con me, uniti dall'oscurità, nell'oscurità. Sorte ha voluto per loro una risoluzione di tutto, o quasi, e così hanno ripreso il loro cammino di luce. Nel frattempo io restavo lì, qui, con curiosità, novello Virgilio che accoglieva le giovani anime inesperte, insegnavo loro ad adattarsi all'oscurità, a non temerla, anzi ad usarla, e come monito supremo, intimavo loro di non farsi mai catturare definitivamente da essa. Un porto attivo, chi va e chi viene e chi cammina sul confine. Nessuno è con me dall'inizio, tuttavia qualcuno ha percorso molta strada con me. Qui sono passati parecchi inseguitori (me compreso), cioè coloro i quali corrono dietro ad anime che reputano migliori di altre, salvo poi accorgersi che l'inganno era rappresentato da un riflesso di qualcosa di volutamente nascosto, in virtù delle convenzioni, delle regole, della pianificazione, della paura di amare,etc. Vi sono poi i fuggitivi, cioè coloro che fuggono dalle attenzioni degli altri, per motivi vari, insondabili. Il dramma è quando un inseguitore si fissa su un fuggitivo, è drammaticamente deleterio per l'inseguitore, e tedioso per il fuggitivo. Però tutto gira male, creature di luce si fingono fatte di oscurità e finiscono con il crederci, non sapendo, non capendo, quanto ciò sia pericoloso.

7.02.2006

Low battery

Venerdì avrei voluto davvero arrendermi, così stanco...Mi sono alzato dopo uno di quei sogni fastidiosi, imprigionato in fondo ad un pozzo, prossimo alla resa. Poi trovo la forza di reagire, e inizio ad arrampicarmi, funziona, ma improvvisamente le pareti crollano, ed io cado sommerso dalle macerie. A questo punto mi sveglio. Cos'è un suggerimento? boh, comunque è seguita una giornata pesante, di piombo, e il morale crollava sempre di più. Alla sera non sarei uscito, non ne avevo la minima voglia. Ma a casa da solo poi mi sarei tormentato con mille e più paranoie. E' stata una violenza a me stesso, ma ho trascinato me stesso fuori di casa. La serata? bah, per come ero preso io è andata abbastanza bene, però quanti "se" e quanti "ma" giravano nella mia mente...
Ieri è andata meglio e oggi così così, complice è anche una stanchezza fisica che aggrava quella emotiva e mentale.
Mollare sarebbe semplice, molto più che lottare quotidianamente, mi mancano le forze per farlo lo ammetto, tuttavia, riesco a farmi trascinare stancamente, in attesa di ricaricare le pile, oppure del semplice svolgersi degli eventi. Non sto pensando al futuro, non vedo nulla nel futuro perchè non ho elementi per qualsivoglia premonizione.
Bassa marea insomma, anzi risacca piena, che monotonia.

6.29.2006

Estate che sarà...

Sono insofferente e stanco, e anche stanco di essere insofferente, insomma un gran caos.
Sarebbe sbagliato dire che non accade nulla, perchè il grande teatro della vita non chiude mai, ma le ultime rappresentazioni sono banali, monotone, o mi vedono al massimo presente come comparsa. Va bene, capita, ma oramai da troppo. Certo, piuttosto che vivere drammi e sofferenze, è meglio così. Però fa caldo, ho le pile scariche come tutte le estati, e rispetto alla scorsa estate (che temo sarà irripetibile, per vari motivi, assolutamente eccezionale) piuttosto triste. Aleggia il devasto, ma è marginale e non ne ho neppure la voglia dello scorso anno. E poi le ferie, che caspita farò in pieno agosto a Novara!? le poche persone che posso permettermi di chiamare amici saranno altrove (buon per loro) e per una dannata volta, che ho le ferie ad Agosto..., non le posso sfruttare. Stavo quasi pensando di andare con i miei se andranno in montagna, non più di una settimana però! altrimenti poi mi suicido!
Come dicevo c'è stato devasto, una serata iniziata con i soliti intoppi, ma che è proseguita allegra e finita ad alcolizzarci a casa mia, tre Marco, quasi ridicolo, tuttavia mi è piaciuta come serata, spensierata anche se sono scese in campo le paranoie, ma da brilli ed in compagnia, mal comune mezzo gaudio, anzi, gaudio totale, si ride delle sfighe, e la solitudine pare un miraggio, anche se è proprio l'argomento di cui si disquisisce.
Sarà (è) un'estate diversa, spero che sia in grado di stupirmi piacevolmente, ma non vedo proprio come, tuttavia, come le sfighe colpiscono come fulmini a ciel sereno, anche le fortune, o forse no?

6.18.2006

Heineken cronistoria

E' nata un pò così, improvvisamente, gli eventi hanno fatto il loro corso, si è presentata l'occasione e via, si parte.
Partiamo sabato mattina sul tardi, senza fretta, ho sovrastimato il tempo di percorrenza. Prima tappa per rifornirci di birra da mettere nel frigo portatile, e poi via.
Tutto bene fino a quando non imbocchiamo l'autostrada per Bologna, code insensate, incidenti, e interminabili Km a singhiozzo. Il tempo passa inesorabile, giunti alla tangenziale di Bologna eccoci fermi, 14 Km di coda. Sale il nervosismo e intanto il concerto inizia. La meta era l'Heineken Jammi'n Festival. Non importa, i primi a suonare non ci interessano, però il nervosismo sale. Disperati dopo l'ennesimo cartello che avvisa di code, abbandoniamo l'autostrada e proseguiamo sulla via Emilia. In dieci minuti arriviamo, buttiamo tutto lì nel posteggio e poi gambe in spalla.
Camminiamo parecchio, ma non siamo gli unici ritardatari. Primo controllo, secondo, e poi apertura zaini. Le lattine non sono ammesse, errore nostro, non importa le trangugiamo prima di entrare. Il primo litro è così entrato in corpo. Finalmente siamo dentro, il sole spacca ancora, rapido sguardo al Main stage, e...ci siamo persi i Lacuna Coil, niente Scabbia, dannate code!.
Poco dopo iniziano gli Avenged Sevenfold, ci tenevo a vederli dal vivo, li seguo da oltre un anno e ci sanno fare per me. Ottimo spettacolo, peccato sia troppo breve. Pausa, birra, e poi "The Darkness" esibizione eccellente, non mi aspettavo tanto da loro e mi sbagliavo, sanno fare "casino" e sono allegri, grintosi, e cosa che mi ha ulteriormente stupito, il seguito del popolo metallaro è stato notevole. Siamo caldi, tutti lo sono, ma è ora della partita. La seguo a spizzichi mentre quasi tutti ne approfittano per mangiare (e bere ovviamente), molti sono ancora là davanti, probabilmente sono là dal mattino, stoici per essere tra le prime file. Da un lato vorrei essere là con loro, a pochi metri dal palco, ma è un impegno, una specie di galera volontaria con premio finale. Non fa per me,. Al momento giusto mi spingerò fino a dove protrò.
Termina la partita con un orrendo pareggio ed ecco iniziare l'introduzione. Sale l'aspettativa e partono i primi accordi, Hetfield compare sui megaschermi, barba e capelli brizzolati, fa un pò specie, ma poi inizia, e siamo a bordo di una vera e proria astronave musicale, sono i Metallica, quelli veri, quelli di un tempo. Energia allo stato puro, unita all'esperienza di anni di carriera. L'album "Master of puppets" compie vent'anni, e per festeggiarlo eseguono ogni singola traccia. Aggiungendo spizzichi e bocconi del Back Album e poco altro. E' un delirio, esplosioni, cori, assoli, è uno show che valeva lo sbattimento. Molti "giovani" con le magliette di St.Anger, ma non c'è trippa per gatti, non si va oltre Load. "Nothing Else Matter" immancabile, arriva ad abbracciare l'intera fiumana di gente, i cori si alzano, nel mucchio il mio, urlato a squarciagola, perchè sono al concerto, perchè sto andando a mille e perchè ci sono altri mille perchè personali legati a quella canzone. Sono lì e nello stesso tempo sono nel mio piccolo paradiso di non pensiero. Purtroppo tutto ha una fine e verso l'una passata le luci si riaccendono, tutti a casa/albergo/tenda/macchina. Cinque ore di sonno e poi di nuovo in auto, si ritorna a casa. Viaggio perfetto, senza neanche un rallentamento. Appena arrivato mi accorgo che è rimasta solo una vite a reggere la targa anteriore, meno male che non è caduta, non oso pensare alla trafila da fare altrimenti. Il popolo metallaro è diviso sui Metallica, a me non frega niente, se uno è bravo lo è punto, se una canzone per me è bella lo è e basta, mi sono divertito, e sfogato un pò (ok, ho anche bevuto discretamente). Voto 8,5 (manca il mezzo punto per la perdita dei Lacuna Coil, e un punto pieno che avrei assegnato solo in un caso, quantomai remoto).

6.12.2006

La luna rivela....

Ieri sera tornavo a casa a piedi, la leggera brezza, la luna rossa e piena a tre quarti nel cielo, e nessuno in giro. Che bello, pare che il tempo si fermi, pare che tutto possa accadere. Poi non accade nulla, ma la sensazione è fresca, elettrizzante, mi avvicina all'attimo che spesso ho l'impressione di perdere per scelte sbagliate, fraintendimenti o per colpevole noncuranza. La notte mi piace, per tanti altri motivi, ma forse perchè mi permette di essere ombra tra le ombre, osservatore e pensatore invisibile. Mi piace nei paesi, mi piace in montagna e devastante, ma praticamente rigenerante, al lago, non il Maggiore, se non in alcuni angoli c'è sempre troppo caos o perlomeno troppe sono le luci che vi si riflettono. No, adoro il lago d'Orta, amo quelle viuzze deserte che sanno d'altri tempi, per poi giungere al lago, piatto, nero, con la luna che vi si riflette. E' ideale per portarci la morosa in una serata romantica in cui non si parla molto ma ci si dice comunque tanto (mai fatto, ma se mi sarà concesso lo farò) e perchè no, per sottolineare la malinconia, mettersi lì e buttare giù due righe, che nascono da sole, senza che il pensiero intervenga, d'un tratto si materializzano sulla carta. C'è tanto disagio in giro, lo vedo sull'altro blog, soprattutto in questo periodo, e mi chiedo il perchè, mille vite e mille situazioni diverse, ma forse se le persone comunicassero i propri sentimenti più apertamente, tutto ciò non avrebbe queste proporzioni.
Eh....se solo bastasse amare....

6.06.2006

...fine del mondo in mondo visione

Beh, non potevo non postare qualcosa oggi, insomma è pur sempre il 6-6-6 e vorrà pur dire qualcosa no!?
No, non significa nulla, solo una data, tra l'altro arbitraria, sulla datazione ogni religiona la vede a suo modo, per non parlare di correzioni storiche o politiche, insomma, oggi che sia il 06/06/06 è tutto da dimostrare. Anceh se fosse? beh, si aspetta l'apocalisse? ma, che venga non è che m'importi un granché, ma non verrà, è stata una giornata banale, anceh se riposante, e per nulla differente da mille altre. Se mai verrà la fine del mondo forse sarà annunciata, forse no, magari sarà immediata oppure una lenta agonia, di giorni/mesi/anni.
Ogni giorno è l'apocalisse e ogni giorno è la genesi, personale, mia, e di tutti, ogni giorno muore gente, e ne nasce di nuova. Tutto nasce con il preciso scopo di finire, quello che sta in mezzo non può avere che l'importanza che ognuno vuole attribuirgli. E' importante solo per noi, e non è egoismo, se vinco €1000 euro il più contento sono io, se mi fa male un dente, quello che soffre sono io, certo poi possiamo menttere in conto la condivisione ed un sacco di altre belle (o brutte) cose, ma la sostanza non cambia, e se non siete ipocriti non potete far altro che darmi ragione, ogni nostra gioia o dolore, appartiene in maniera vivida solo a noi, gli altri possono percepirne solo un'ombra indistinta.
Alla prossima apocalisse dunque.....

6.04.2006

Futuro ombra del presente

Capita a volte di svegliarsi di cattivo umore, oppure particolarmente sereni, e qualche volta, immotivatamente felici.
Questa notte mi sono svegliato in lacrime, e di certo con una profonda tristezza nel cuore. Ma in tanti anni, non era mai capitato di svegliarmi in lacrime. Forse non è così strano, a volte mi sono svegliato ridendo, e, sarà capitato a tutti, urlando dopo un incubo.
Non mi ricordo nulla del sogno, ammesso che ve ne fosse uno, quindi non ho saputo motivarlo.
Complici saranno stati i discorsi sul futuro di ieri sera, o più plausibilmente, l'analisi del presente effettuata quasi inconsciamente, nell'affrontare siffatti argomenti.
Presumo sia normale, pensare al futuro e sperare che sia migliore, ma per farlo c'è da considerare cosa non va ora, cioè perchè potrebbe essere migliore. Che brutto scoprire che per essere migliore non serve una vincita all'enalotto o una casa-castello, pindarici voli che spesso la fantasia di ognuno compie. No, il mio futuro migliore è banale, scontato (anche se non pare esserlo), mi basterebbe non essere solo e, la butto lì, quasi con la paura di pretendere troppo, innamorato e corrisposto. Esagero?
Forse si, ma posso trascinarmi nella mia vita attuale con un discreto disimpegno, maestro di mille consuetudini e istrione dell'adattamento. Tutto cambia, ma non mi spaventa, magari innervosisce, stressa, ma sono poche le cose che credo di non poter affrontare. Per cui che venga quello che deve, chiedo solo una cosa, insistentemente, allo sfinimento, urla e preghiere inascoltate. In cambio ne ottengo scherno, sprazzi di felicità che si richiudono rapidi su se stessi, lasciando a malapena intravedere un mondo diverso, che non mi appartiene, e un'altra cicatrice si aggiungerà alle altre.
E' un momento buio, ma passerà, lo farò passare, pronto presto per una nuova sfida, nel frattempo lasciatemi fissare il cielo, perso in pensieri e lontano da qui, dove il dolore è più forte, e le sensazioni più vivide.

5.27.2006

§tr@n#@

Io, tu, tutti.

Dimostriamo per assurdo:

poniamo che una mia amica/conoscente ci provi e che io le dia picche (pseudo fantascienza, ho dato un solo 2 di picche in tutta la mia vita), successivamente se non la chiamassi più o se cercassi di evitarla risulterei “stronzo”, ma cosa ancora migliore, se volessi continuare ad avere lo stesso rapporto di prima, risulterei “molto stronzo” perché dovrei capire che telefonate, sms o inviti a bere una cosa (in compagnia non da soli, voglia mai il cielo) creano in lei solo illusioni (di che? Se è no, è no, avrò i miei motivi ma è no, però questo non esclude che magari con questa persona io mi ci trovi bene ad uscire in amicizia, bah?). In sostanza dovrei sentirmi in colpa e modificare in una terza possibilità (che non esiste) il mio comportamento nei suoi confronti, in funzione di qualcosa che non ho neppure fatto io. Cos’è il rifiuto che genera questa irrazionalità? Che le donne non siano abituate al picche?

Tutta questa sensibilità e l’intero discorso, viene meno a situazione invertita (cioè al più usuale, almeno per quello che mi riguarda). Il picche lo prendo io, quindi, stando a quello detto prima, dall’altra parte ci sarà una soluzione fantastica!…..invece no, le scelte restano due (ma come, mi rimproverano di non averne una terza e poi non ce l’hanno?) sta ancora a me, allora, qui di possibilità ne ho tre:

1) continuo fingendo di nulla e stando male come un cane ogni volta che la vedo

2) inizio ad odiare quella persona e sparisco

3) mi defilo un po’, aspetto che mi passi e poi si ricomincia il rapporto di amicizia

Nel primo caso (quello che scelgono le donne e che portano ad oltranza per mesi/anni) finisce che mi consumo e sto male per qualcosa che mi faceva stare bene e sarà un dolore totalmente fine a se stesso che non muterà gli eventi in alcun modo, illudendomi ad ogni sguardo male interpretato etc.

Secondo caso:

pare quello necessario alle donne per chiudere, odio chi ha osato rifiutarmi (che poi neanche le biasimo, magari mi secca lì per lì, ma l’abitudine e un po’ di umiltà aiutano) e decido che merita di essere insultata per un po’ e poi sparisco e crepa. In questo caso sarei “stronzissimo”

Caso numero tre:

così come non decido di chi e quando innamorarmi, non posso altresì decidere di non esserlo più, ma dosando gli incontri (cioè se lei mi invita ad uscire e non mi sento pronto non ci vado! Non penso che abbia cambiato idea, se lo ha fatto che me lo dica, il Signore iddio onnipotente l’ha dotata della parola, che la usi) e cercando di mettersi l’animo in pace in qualche settimana, max qualche mese, tutto va a posto e se il rapporto vale la fatica ben venga l’amicizia. In questo caso pare che io abbia fatto semplicemente l’unica cosa saggia da fare, altrimenti “cos’eri mio amico solo perché volevi provarci?” definizione “Mega stronzo figlio di p..” Questa opzione non è contemplata dall’universo femminile.

Dunque, ricapitolando:

5 casi e modi di agire, in tre mi becco dello “stronzo” o “molto stronzo” o “stronzissimo”, in uno finisco psicofarmaco dipendente sull’orlo del suicidio tipico da tragedia Shakespeariana, e solo in uno ne vengo fuori sano, pulito ma sul baratro del “mega stronzo figlio di p..” al primo passo incerto.

Non c’è male, tutto questo è venuto fuori in una discussione ieri sera, dalla quale, e qui sta il Clou, è risultato che io sono fortunato perché riesco ad applicare la terza opzione del secondo caso (poi non tiriamo nel calderone che sono cinque anni che sono da solo e non conto i picche presi nel frattempo) eh si, sono “fortunato” perché ci riesco……,ma andate a cagare! Non è fortuna! È spirito di conservazione, esperienza, un pizzico di orgoglio, e forza di volontà! Perché dovrei buttare mesi se non anni della mia effimera vita per correre dietro a chi mi ha già detto che non mi vuole (per i suoi cazzo di motivi, giusti o sbagliati non posso sindacarli) con la quale non c’è mai stato niente, il mio amore per quanto grande si ferma dove inizia quello dell’altra persona, se non c’è niente cade nel vuoto e con il tempo si disperde, se avete bisogno di odiare per dimenticare, iniziate ad odiare voi stesse.

Ah, piccolo appunto, nel caso tutto ciò si svolga non nel primo approccio ma dopo anni x di relazione/convivenza elevate alla decima potenza gli insulti e i periodi di decadimento sentimentale.

Queste sono considerazioni basate sull’osservazione e la discussione con elementi femminili del mio piccolo mondo, magari non rappresentano un campione sincero dell’universo femminile (lo spero ma non ci credo), è confutabile, ma da altri elementi esterni a questo insieme

5.14.2006

Mi vedo vivere

Così è da un pò, è avvenuta una sorta di evoluzione, al momento non soffro più tanto, am di contro neppure gioisco. Per carità, continuo ad uscire, a ridere e scherzare, ma è come se non fossi realmente in quelle situazioni, come se mi vedessi vivere, come se una parte di me fosse un osservatore esterno, e che quindi tutto ciò che accade non può realmente ferire o fare piacere, perchè è un pò come se fosse in televisione, o come se accadesse ad un altro. Non so se mi piace, mi toglie molto del divertimento e m'impedisce di godermi il "momento", ma è vero anche che mi mette al riparo dal dolore. Dalla malinconia no, quella permane e si trascina serpentina nella vita di tutti i giorni. Si nasconde abilmente dietro ad un sorriso, ad una battuta, oppure ad una danza sfrenata. Maschera maestra che mi cela agli occhi del mondo, a cui tanto poco o nulla importa, poco o nulla può fare. Alla gente non piacciono le persone tristi ed malinconiche, e allora diamo alla gente la stupidità e gli eccessi di gioia, è quello che vogliono, è quello che avranno. Certo, non è il pacchetto completo, io sono quella maschera, ma anche quella che scrive ora, la somma restituisce il totale. Che è scomodo, lo so, troppo trsite per alcuni, troppo sguaiato per altri, troppo vario per la maggior parte. Sono bloccati in schemi, dove devi essere qualcosa e si deve vedere, non è ammessa la pluralità, se sei metallaro lo sei punto e basta, se sei questo sei questo etc. Perchè? perchè non posso dare libero sfogo alle molteplici facce della mia anima nel momento in cui mi va di farlo? Non c'è un perchè, per cui continuo a farlo, che vi vada bene o meno, anche se questo non mi incasella e vi spaventa, perchè non sapete come prendermi oppure mi obbliga a darvi solo la parte di me che vi interessa. Accomodatevi, lo show è aperto, ma il sipario cala alla fine dello spettacolo, e se volete venire dietro le quinte a conoscere l'uomo e non l'artista, preparatevi.

5.02.2006

Gente senza ali

Domanda "Boe, tu sei felice?"
Risposta "alla felicità ho rinunciato tempo fa"
Non una gran bella risposta, lo ammetto, oltretutto alla persona sbagliata, fuori contesto e abbastanza inutile.
Però ieri non ce la facevo, è uscita da sola, secca, inevitabile.
A ben guardare non è neppure tanto vero, la speranza c'è sempre, ma sempre più flebile, anche perchè sono circondato da "gente senza ali" che non sa più volare, con la fantasia, ma soprattutto con il cuore. Credono di poter decidere come e di chi innamorarsi, e si credono immuni dalle emozioni di questo tipo, come se poi non fossero in realtà sottomesse da tutta una ridda di sentimenti conflittuali e non accettati appieno.
A volte è dura, ma io volo ancora, e quest'inutile zavorra m'infastisice e ingrigisce, ho provato ad insegnare loro a volare, ma si è rivelato vano, semplicemente non possono/vogliono più farlo.
Nel fango non ci voglio stare, lo squallore lo vivo quotidianamente, per cui appena posso spiego le mie ali e arrivederci. Peccato solo che volare in solitudine ne sminuisca molto la gioia che si prova

4.24.2006

Attraverso lo specchio

Stasera ho voglia di affetto e di calore umano, ma, strano a dirsi, non ce n'è neppure l'ombra qui attorno. Vorrei attraversarlo uno specchio, anche senza certezze, solo la consapevolezza di non essere più qui, ma in un mondo con altre regole, altre situazioni. Nè meglio nè peggio, semplicemente diverso, affinchè si possa apprezzare la differenza ed eventualmente al convenienza a tornare indietro.
Ho voglia di passare serate perso negli occhi della mia anima gemella, senza dire nulla perchè ogni parola sarebbe superflua. Voglio osservare la luna mano nella mano con lei e assieme attendere l'alba, uniti in un abbraccio all'arrivo della frescura notturna. Vorrei addormentarmi tra le braccia di lei, obliato dal resto del mondo, senza pensieri, cullato dal Tutto e circondato dal Nulla. Insomma c'è un pò di malinconia, ma neanche tanta, solo desideri vani, sogni forse, ma in fondo non sono forse uno degli ultimi sognatori? quindi è mio compito continuare a sognare ed a sperare che i sogni divengano realtà, contro ogni logica, ogni previsione, ogni evento. Accenno un inchino ed un saluto, e anche per questa sera abbandono la mia platea...cioè Nessuno. A questo punto ci vorrebbe una risata amara che sfuma in una folle.

4.19.2006

Inutili complicazioni

Non parlate,
poichè non conoscete l'argomento. inutile vaniloquio su ciò che è giusto fare, dire, forse persino pensare. Non ci sono cose giuste o sbagliate in senso assoluto, ma solo relativo, persino il delitto più efferato ha una "giustezza" nella mente di chi lo compie, fosse solo il mero compiacimento personale. Ma senza arrivare a questi eccessi, nel piccolo mondo quotidiano che riempie la nostra vita, è un susseguirsi di cose giuste e sbagliate, un'inutile voglia di appartenenza e di regole non dettate dal buon senso ma dalle masse. Così la vita si complica ulteriormente, rendendo difficile anche la cosa più facile, l'esposizione dei propri sentimenti, o la semplice esposizione della verità.

4.01.2006

Disquisendo in libertà

Serata solitaria, atipica, sonnolenta.
Gli echi del carrozzone del wrestling si sono appena spenti, novelli giullari che intrattengono la mia persona, per fortuna c'erano loro.
Il resto è un non senso comune, non c'è tristezza, rabbia, alcuna passione scalda il mio cuore, messaggi non ne arrivano, e perchè mai dovrebbero arrivarne?
La realtà è che succede semplicemente quello che deve succedere, sia destino, "divina provvidenza" o altro.
Mi parlano di Dio a volte, mi indicano e giudicano, non capendo che io in Dio ci credo, non credo nelle religioni, contenitori fatti da uomini per contenere l'incontenibile, autometafora della Torre di Babele; non sapendo che Dio l'ho sentito più vicino di quanto loro potranno mai sentire, in un attimo, anzi in tre attimi, in cui tutto è cambiato, ove la fine è stata sottesa dall'inizio, una nuova strada, in salita, faticosa e piena d'insidie, lacerante e scoraggiante. Ma altrove, lontano dallo stagno, a distanza astrale dal nulla concretizzatosi in qualcosa. Là, all'inizio di quella via c'era Dio, e alla fine mi attende. Nel frattempo? beh, continuo a salire, rasserenato da ampi pianori verdeggianti e da laghetti limpidi e profumati, e poi, si sale ancora, fino alla prossima sosta, fino al prossimo prato, fino alla fine. Non è misticismo, ma solo la certezza che le regole non sono io a farle e tutto quello che posso fare è giocare al meglio. Pare che a volte io paia superbo, così mi si dice, e chissà forse ne hanno ben donde, ma si, forse agli occhi di chi è fragile e incompiuto dentro, posso sembrarlo, ne ho il diritto credo, ho sconfitto la morte due volte, e ogni volta che sono caduto mi sono rialzato, non sarò il migliore degli uomini, ma migliore di tanti altri si, ai loro occhi sono ben felice di apparire superbo, superiore, perchè in fondo lo sono, piccole anime di plastica che si affannano per una vita di apparenza in cui l'importante è avere, far credere, sembrare, apparire. Mentre l'importante è essere, domani ciò che abbiamo potrebbe svanire inghiottito da un evento qualsiasi, ciò che proteggiamo o chi amiamo potrebbe svanire, e allora cosa ci resterebbe se non noi stessi e quello che siamo. Non si può aiutare gli altri se prima non si è in grado di aiutare se stessi, non si è credibili. Le parole volano alte, oltre la sfera dell'udibile, quante se ne sprecano, insulse, amorevoli, irose, ma pronunciate con leggerezza, quanti "ti amo" buttati tra le spire di Eolo, assieme alle dichiarazioni di amicizia, lealtà, sincerità, protezione etc. etc. Parole appunto, a volte scritte, ma pur sempre espressione di un momento, forse sincero, ma non ponderato, non creduto fino in fondo, tanto che a distanza di pochi mesi, tutto può essere negato, e da persone speciali si diventa semplici seccature, ombre nella vita di chi ti faceva sentire in primo piano.
Questi sono solo pensieri in libertà e come tali risentono del "momento" ma la visione può cambiare sfumature ma non colore.
Non cercate di uccidermi, la maggior parte di voi non ne ha le forze, e chi le ha non ha motivo per farlo.

3.31.2006

Ardo di ghiaccio

E' primavera, ma ho ancora molto freddo, non è di quello per cui basta coprirsi, è un freddo gelido e profondo, poco incline ad andarsene.
Non c'è modo di riscaldarmi da fuori, ma solo da dentro, qualcosa che alimenti quella fiamella sempre accesa, ostinata contro tutto, amore,amicizia,fortuna o semplicemente rabbia, tante sono le cose che hanno il potere di infiammare il mio animo tanto da generare calore.
Pesco nell'infinito, non sapendo, non credendo, non pensando. Il mio presente è così caotico, anche se tutto sommato sto bene, ho di nuovo in mano le redini, solo, non so dove puntare i cavalli.

3.26.2006

Ponderando l'imponderabile

E ora?
una risposta che poi non lo è, parole che sembrano celare altro e che non portano a nulla, come se la situazione andasse bene così, come se tutto fosse normale, come se essere morti dentro sia una giustificazione e non una condizione da affrontare.
Questa settimana valuterò il da farsi, non amo ristagnare, anche quando il ristagno pare essere meglio del nulla, cosa fare? non lo so, la decisione è definitiva, implica misurarsi con sé stessi a livello morale, sentimentale e razionale, se dovessi decidere ora, non avrei dubbi, pronto a gettarmi nel vuoto del nulla, in attesa di un futuro migliore. Ma poi sono veramente pronto a tornare solo e a ricominciare tutto per l'ennesima volta? Perchè la scelta dev'essere tra due mali , dov'è l'opzione C?
Aiuto, fatemi dare uno sguardo al futuro in entrambi i casi...

3.23.2006

Intravedendo

Che strana sensazione, vedere che gli eventi potrebbero prendere una piega positiva per qualcuno, sperarlo con tutto il cuore, sebbene questo significherebbe dolore.
Qualcosa si è mosso in questa direzione, l'inizio della fine che poi non sarà altro, a sua volta, che un nuovo inizio.
Felicità, speranza, solitudine, tristezza, sollievo e agonia, tutto questo assieme, tutto questo pronto ad esplodere violentemente. Se non sarà ora, sarà un'altra volta, ma quanto è difficile gestire tutte queste emozioni!

3.06.2006

Cuore sole amore

Il mio cuore un giorno mi ucciderà, per cedimento fisico e per logoramento emotivo. Tutto parte da lì, e lì inevitabilmente ritornerà. M’impedisce di fare ciò che più mi piace, e forse più avanti anche altre cose. Ma questo è solo il problema fisico, da esso parte anche tutto il resto, amo, dannatamente e con tutto me stesso, o meglio, amerei, ho una quantità di emozioni tali da essere incontenibile, ma nessuno pare ricambiare, ed il mio cuore è tanto grande da soffrire molto più degli altri. Tanto più sono capace di amare e tanto più soffro per la mancanza di amore. E poi c’è la rabbia, violenta, brucia sottopelle, rabbia contro cose o persone, rabbia contro me stesso, per l’involucro che mi contiene, ma su tutto, rabbia contro il destino, fato, disegno divino, non importa il nome, voglia di rivalsa, è questa scintilla che arde costantemente, fiamma pilota di una vita ricca di molte cose inutili, ma sostanzialmente solitaria, ho imparato a piegarmi fino a finire con il volto nella polvere, assaporare l’acre odore della sconfitta davanti ad eventi semplicemente troppo grandi, la danza della vita non tiene conto se ti stai divertendo, tuttavia non mi spezzo, non ora, non domani, non finché quella fiamma brucerà vita, molti non avvertono simili tormenti, molti altri si sarebbero già arresi, e mentre osservo spegnersi altre anime, incapaci di capire che lottare è l’unica possibilità, anche se fa male, se all’inizio sembra di stare peggio, anche se sembra impossibile vincere, contro tutto e tutti se necessario. Ci saranno momenti di grande sconforto e gettare la spugna parrà una gran bella e comoda idea, ma non lo è, essere fautore del mio destino per quanto mi è concesso è l’unica cosa che posso fare per sentirmi vivo, e non mero burattino nelle mani degli eventi. Ben vengano le buone occasioni e gli eventi fortunati, ma a fronte di ciò che vedo davanti a me dico che lasciarsi trasportare dalla corrente sarebbe troppo facile, avrebbero vinto, e chi lo sa, alla fine forse perderò comunque, ma almeno avrò sudato ogni singolo attimo di vittoria. “Quando il cuore senza un pezzo, il suo ritmo prenderà, quando l’aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà, quando questa merda intorno, sempre merda resterà, la tua pelle si farà!” Ligabue “quel giorno di dolore che uno ha”.
Sorretto dai sogni, da un’insana curiosità sul domani, sfrontato persino nello sfidare il destino, sadico nell’accusare ogni colpo, rialzando sempre gli occhi in atteggiamento di sfida. Si tratta di lotta impari ne sono ben conscio, ma forse il fato è un avversario che si può fiaccare, o forse ad un certo punto deciderà che merito un premio.

Affonda la lama

Non dovrei permettere alle persone di ferirmi, non lo faccio quasi mai, eppure ogni tanto commetto errori simili. Sarà la voglia umana di permettere a poche selezionatissime persone di accarezzare il mio animo e di albergare nel mio cuore. Peccato che una volta lì si divertano a fare danni, come se non fosse già una zona disastrata, posso resistere a tante cose, e mi aspetto poco dalle persone, con le quali posso essere anche decisamente ostile, non me ne frega niente, se non sei con me sei ininfluente od ostile, e di conseguenza mi comporterò, da queste persone non può giungere niente di realmente doloroso. Ma dagli altri si, sono in un punto scoperto, non ho difese, colpirmi lì equivale ad aprirmi il petto con un bisturi affilato, e poi si meravigliano se decidi di tagliarle fuori dalla tua vita. Probabilmente io ho ferito nella mia vita, ma spero mai così tanto e se l’ho fatto, non me ne sono reso conto, chiedo venia o punizione divina per questo, ma non posso perdonare chi mi ferisce consapevolmente e poi finge di nulla, per non dire accusa.Ci sarebbero molte cose da dire a riguardo, ma al momento sono ancora troppo confuso su ciò che sarà, su ciò che voglio fare, sanguinerò ancora un po’ e poi pondererò il da farsi

2.14.2006

Memorie dal crepuscolo

Turbina verso l'infinito, gira su se stesso e non accenna a giungere da qualche parte, voglio scendere, stasi inutile e deleteria, mi stai uccidendo lentamente senza farlo veramente, comodo fiaccare lo spirito, per indebolire la carne. Non c'è alba, solo crepuscolo perenne, un sole che non tramonta per non sorgere mai, cosa posso/devo fare per tornare ad esistere con la E maiuscola? mi sento sempre più trasparente, sfumato e sfocato, voglio tornare a sentirmi vivo o vorrei non esserlo affatto, stupida ombra incapace di interagire con il mondo esterno, provo dolore, fintanto che resterà vivido in ogni momento delle mie giornate, saprò che una parte di me starà ancora lottando, ma per quanto? quand'anche quest'ultima scintilla si sarà smarrita, spenta, cosa resterà di me? carne pensante, arida, fredda come landa nordica. Combattere lo sfacelo, il "disfacimento", dopo tutti questi anni forse comincio a rendermi conto che da solo non posso farcela, nonostante le ottime vittorie in innumerevoli battaglie, alla fine, la guerra sarà persa....la speranza non alberga più qui, non oggi, nè ieri nè il giorno prima....chissà se mai vi ritornerà?

2.08.2006

Il rumore del silenzio

Oggi non va, meno di ieri.
Sfruttando una pausa lavorativa, dopo 9 giorni di lavoro continuato, due serate devastanti e l'inventario, ecco finalmente il riposo.
Oggi avrei dovuto fare un tot di cose, ma ne ho fatte un decimo, perchè d'impulso, senza neppure accorgermene, ho puntato la macchina in direzione del lago, ed eccomi posteggiare ad Orta. Nei week end, è un brulicare di gente, ma in inverno e soprattutto in settimana, tutto taceva.
Quasi nessuno per le strette vie antiche, i rari passanti camminavano con passo svelto e silenzioso. Pareva che tutta la vita si svolgesse con il più rispettoso dei silenzi. A pochi passi dalla piazza centrale ci si ritrova praticamente soli con se stessi e seduto su di un apanchina della "camminata lungolago" si è davvero isolati dal mondo, ad un passo dall'acqua, cheta, immobile, rilassante e riflessiva. Ho pensato a tanto e non ho pensato a niente, ho scoperto che il silenzio può essere rumoroso, e che la dimensione quotidiana in cui vivo, è solo un palliativo per non affrontare la triste realtà. Essere, ho passato anni a cercare di Essere, e con il tempo ci sono riuscito, va bene così, e poi Fare, tante cose, pur di non pensare, a cosa? al fatto ceh sono ciò che vorrei essere (come persona) ma è innegabile che sia solo, e che probabilmente vi rimarrò, ecco a cosa si pensa in riva ad un lago d'inverno.....

2.07.2006

Kill me now or give me a chance

Immoto eppure fluente, il tempo passa, le cose accadono, ma nulla pare cambiare, nel senso che nonostante i singoli eventi si stacchino dalla monotonia, rendendo più gradevole il lento scorrere del tempo, in realtà nulla cambia. Da un lato è un bene, se non migliora, è anche vero che non peggiora, e siccome parto da un livello ben lungi dalla disperazione, potrebbe sembrare un traguardo, in realtà per me è solo un punto di partenza.
Questa sera sono riflessivo, mentre la Scabbia (non la malattia, ma la cantante) mi guarda, sexy e oscura, dal mio desktop, si riassume il tutto. Una foto......una foto è il ritratto di un attimo, la si può ritoccare, renderla meno noiosa, e si può farlo anche tutti i giorni, con ottimi risultati se si è bravi, ma la foto non vive, non è che un ricordo, mentre la vita scorre e la candela brucia. Mi chiedo spesso ultimamente cosa e dove sarò tra qualche anno, e ancora, tra qualche decennio? sarò un vecchio solo e irritabile, arrabbiato con il mondo che finirà per lasciarsi vincere da qualche malattia curabile con un pizzico di volontà, oppure un soddisfatto patriarca che gozzoviglia con la propria progenie al pranzo della domenica?
E che ne sarà della gente che conosco adesso? vedrò le ombre del mio passato, innamorate mai possedute, sposarsi con altri ed essere felici o fintamente felici? amici/nemici nelle stesse condizioni? Domande senza risposta coome al solito, ma in uan serata come questa, i pensieri galoppano a braccetto con le paranoie.

1.30.2006

Continuo a cercare di afferrare i momenti, di viverli appieno, come se fossero gli ultimi. Sabato sera istigato da una mia amica ho improvvisamente bloccato la macchina e accostato, siamo usciti e siamo andati a lanciarci in una rotonda colma di soffice neve, per un semplice attimo di pazzia, per un "perchè no", incuranti delle auto che passavano e chissà cosa pensavano di due pazzi in mezzo ad una rotonda, un lampo di vera libertà, uno squarcio su quello che dovrebbe essere sempre, ma che invece non è mai. Spread your little wings and fly away......

1.22.2006

Bolle di sapone

E' tutto come una bolla di sapone, trasportata leggera dal vento, capriccioso, e indomabile. Difficile organizzare, ponderare, pianificare....perchè tutto è transitorio e finito. Non finito nel senso che è già cessato, ma nel più ampio significato, ha un suo termine, prima o poi la bolla di sapone scoppierà con un piccolo "blop" dissolvendo gli ultimi brandelli di questa vita e di ciò che fino ad ora è stato. Quando, è la grande domanda, di certo non vi sono "se" e neanche "perchè" è il naturale processo delle cose, inarrestabile come lo scoppio della bolla di sapone, prolungabile ma non evitabile. L'indeterminatezza e la consapevolezza mi hanno fatto andare in crisi tra ottobre/novembre, mesi in cui mi sono dimenato nel vano tentativo di aggrapparmi a ciò che era già deciso, desideroso di cambiare l'immutabile, con un guizzo, un colpo di colda risolutivo sotto più punti di vista. Ho commesso errori in buona fede in questo periodo, ma pare non importino gli intenti ma solo il risultato. Da allora non è cambiato molto, tranne forse che sento la fine più vicina, ma con grande controllo (o incoscienza?) mi estraneo da tutto, quasi riguardasse altri, arriverà il tracollo, lo so, mi sveglierò un mattino e la bolla sarà esplosa, da dove si ripartirà allora? cosa farò? dove andrò? con chi?

1.16.2006

Some days i Cry alone,but i know,that i'm not the only one...

Nessuno capisce, o forse nessuno può capire....ci sono....nessuno vuole capire.
Lunedì non è mai un bel giorno, sono quasi sempre di cattivo umore, e oggi, nonostante sia riuscito a fare alcune cose che dovrebbero darmi se non altro soddisfazione, sono un pò giù.
Nonostante viva in un perenne tunnel, solitamente intravedo la luce e mi affanno per raggiungerla. Verranno tempi migliori mi dico, e vado avanti, contro tutti, tutto, persino me stesso. Tuttavia a volte non gira, niente sembra importante, e la meta, sembra irraggiungibile, inghiottita dall'oscurità.Galleggiare sulla vita non basta, e così ecco che mi affanno, dimeno.Ma pare tutto vano, anzi, a volte seppure animato dalle migliori intenzioni, finisce che le mie azioni mi si rivoltino contro.Errare è umano ne sono conscio, ma quando si è convinti oltre ogni ragionevole dubbio di essere nel giusto, eppure non si viene ascoltati, anzi, persino accusati di cose talmente distanti dal mio essere, da farmi chiudere a riccio, come può una persona che mi conosce abbastanza, anche solo arrivare a pensare alla possibilità che io possa agire in un modo tanto meschino, non sarei io, ma una bestia.Non l'ho fatto, eppure l'idea che possa essere considerata molto più di una possibilità, quasi una certezza, mi lacera in profondità, non serve spiegare, a chi non vuole ascoltare, tuttavia, se fossi realmente quel genere di persona, a fronte di una simile insinuazione, lascerei imputridire tutto arrendendomi all'impossibilità di vincere, se fossi così.......ma non lo sono, e non verrò meno comunque al mio impegno.

1.10.2006

Reflex Diurna

Dunque, io passo per essere una persona fantasionsa, credo nei sogni come forza vitale, e creo racconti. Da piccolo avevo probabilmente gli amici immaginari più caratterizzati di tutti i miei amici, e spesso mi rifugio in mondi tutti miei dove il resto del mondo non esiste, e dove, vi assicuro, si sta meglio.
Ma la vita è nella realtà, e conscio a malincuore di ciò, vi ritorno quando necessario.
Se questo ritorno riesce così bene a me, come mai persone meno fantasiose, decisamente più razionali e sostanzialmente concrete (per non dire serie) si perdono dietro a fantasie deleterie e scarsamente credibili (anche per una fiction di canale 5) imbastite di struggimenti vani e inutili?
Per intenderci: io sono il primo che si strugge in silenzio per l'amore e che si crogliola nel dolore dopo il consueto due di picche, però ho sufficiente amor proprio per dire "basta" e ricominciare da capo, pronto a struggermi nuovamente e via via, nel mio ciclo vizioso, non è un modo di dire, sono 4 anni che si ripete, oramai me lo aspetto, non è più divertente. Invece le persone di cui sopra sono come le duracell, continuano,continuano,continuano....solo che a differenza delle pile si consumano, e poi magari finisce che fanno qualche cazzata, e questo perchè?
per niente, per qualcuno che neanche le considera, oppure che a malapena sa chi sono, o peggio, che per vari motivi, le schifa. Facile liquidare tutto con "è la vita è varia" e palle simili, no, non regge, è ingiusto, nei confronti di sé stessi, una persona normale non si infila aghi caldi sotto le unghie.
Che poi io me la prendo per gli altri quando dovrei risolvere prima i miei problemi, ma da buon pessimista quale sono, credo che i miei problemi non siano risolvibili, e quindi, tanto vale cercare di risolvere quelli degli altri.
Stufo di osservare e capire, ecco, vedere i sottili giochi del destino intrecciarsi sempre uguali, banali e scontati, eppure da esterno tutto pare così semplice e ovvio...non è presunzione capitemi, ma solo capacità di vedere oltre i cinque minuti prossimi venturi, un quadro d'insieme che dal punto di vista del protagonista è insondabile, ma che da esterno, vi assicuro, è più prevedibile del ritardo dei treni. E così ti dicono che "gufi" o che "non puoi capire"... e cosa c'è da capire? "posso mangiare la mela?"
"no"
cosa c'è da capire? non c'è da chiedersi se la mela fosse una metafora o se il no era solo temporaneo, oppure se magari dipende dalla mela, o se il no era riferito ad un'altra cosa.
NO! non puoi mangiare quella fottuta mela, non c'è niente dietro, o tra le righe o nel regno delle fate!
Non si discute di significato della vita o cose simili, ma di fatti e persone, cose pratiche e tangibili.
I sentimenti?
Ci sono eccome ed incasinano tutto, ecco perchè si perde la visione d'insieme e si agisce come l'animale più stupido che dopo aver preso la scossa contro la recinzione, continua a toccarla ogni cinque minuti per vedere se per caso hanno tolto la corrente. Ma anche qui, stremato dalle continue folgorazioni, in fin di vita, qualsiasi animale stupido deciderebbe che forse tanto vale provare un'altra rete, magari è elettrificata anche quella, ma c'è una speranza che non lo sia, è già qualcosa in più rispetto a prima no???
Dico sono scemo io? Amo e Odio con estrema intensità, non mi tolgo dal gruppo di pecoroni imbambolati da cupido, ma il primordiale istinto di sopravvivenza è più forte, senza gli altri sono solo, senza di me sono morto.

1.09.2006

Reflex Nocturna

Mi capita di faticare a prendere sonno, il mio cervello vaga tra i pensieri più disparati presentandomi inutili problemi e assurde soluzioni. In questo guazzabuglio di tutto e niente, ogni tanto qualcosa un senso lo acquista.
Questa è stata la volta del dualismo, cioè il voler fare una cosa, perchè la si reputa giusta, doverosa in termini amichevoli, e moralmente ineccepibile; ed il non farla perchè niente più di un eco ci lega a quella persona, lottando con la convinzione che tanto non si verrebbe ascoltati e che quindi sarebbe tutto vano.
Protezione.
Per quanto io sia instabile emotivamente, tendo a proteggere le persone a cui tengo, non sempre vi riesco e spesso faccio dei gran casini, ma almeno ci provo. Il problema è: se la persona in questione mi ha ferito profondamente, ignorato e sostanzialmente cancellato, perchè dovrei ora farmi carico dei suoi problemi?
So che la risposta per alcuni sarà ovvia, ma per me non lo è, fino a che punto ce ne possiamo fregare delle persone? e di quelle che ci hanno ferito deve importarcene comunque di più memori dei tempi andati, oppure viceverse deve malignamente fregarcene di meno?
La notte non ha portato consiglio.

1.08.2006


Benvenuti, questo è il mio blog discorsivo, inizio il blog ed inizia l'anno, tutto comincia qui, e chissà dove e quando terminerà.
Posso dirvi che io sono quello strano, per vari motivi, per ciò che dico e penso, sogno, provo etc... Aspetti negativi? forse alcuni, ma poco importa, sono così e ne pago i pregi e lo scotto.