3.31.2006

Ardo di ghiaccio

E' primavera, ma ho ancora molto freddo, non è di quello per cui basta coprirsi, è un freddo gelido e profondo, poco incline ad andarsene.
Non c'è modo di riscaldarmi da fuori, ma solo da dentro, qualcosa che alimenti quella fiamella sempre accesa, ostinata contro tutto, amore,amicizia,fortuna o semplicemente rabbia, tante sono le cose che hanno il potere di infiammare il mio animo tanto da generare calore.
Pesco nell'infinito, non sapendo, non credendo, non pensando. Il mio presente è così caotico, anche se tutto sommato sto bene, ho di nuovo in mano le redini, solo, non so dove puntare i cavalli.

3.26.2006

Ponderando l'imponderabile

E ora?
una risposta che poi non lo è, parole che sembrano celare altro e che non portano a nulla, come se la situazione andasse bene così, come se tutto fosse normale, come se essere morti dentro sia una giustificazione e non una condizione da affrontare.
Questa settimana valuterò il da farsi, non amo ristagnare, anche quando il ristagno pare essere meglio del nulla, cosa fare? non lo so, la decisione è definitiva, implica misurarsi con sé stessi a livello morale, sentimentale e razionale, se dovessi decidere ora, non avrei dubbi, pronto a gettarmi nel vuoto del nulla, in attesa di un futuro migliore. Ma poi sono veramente pronto a tornare solo e a ricominciare tutto per l'ennesima volta? Perchè la scelta dev'essere tra due mali , dov'è l'opzione C?
Aiuto, fatemi dare uno sguardo al futuro in entrambi i casi...

3.23.2006

Intravedendo

Che strana sensazione, vedere che gli eventi potrebbero prendere una piega positiva per qualcuno, sperarlo con tutto il cuore, sebbene questo significherebbe dolore.
Qualcosa si è mosso in questa direzione, l'inizio della fine che poi non sarà altro, a sua volta, che un nuovo inizio.
Felicità, speranza, solitudine, tristezza, sollievo e agonia, tutto questo assieme, tutto questo pronto ad esplodere violentemente. Se non sarà ora, sarà un'altra volta, ma quanto è difficile gestire tutte queste emozioni!

3.06.2006

Cuore sole amore

Il mio cuore un giorno mi ucciderà, per cedimento fisico e per logoramento emotivo. Tutto parte da lì, e lì inevitabilmente ritornerà. M’impedisce di fare ciò che più mi piace, e forse più avanti anche altre cose. Ma questo è solo il problema fisico, da esso parte anche tutto il resto, amo, dannatamente e con tutto me stesso, o meglio, amerei, ho una quantità di emozioni tali da essere incontenibile, ma nessuno pare ricambiare, ed il mio cuore è tanto grande da soffrire molto più degli altri. Tanto più sono capace di amare e tanto più soffro per la mancanza di amore. E poi c’è la rabbia, violenta, brucia sottopelle, rabbia contro cose o persone, rabbia contro me stesso, per l’involucro che mi contiene, ma su tutto, rabbia contro il destino, fato, disegno divino, non importa il nome, voglia di rivalsa, è questa scintilla che arde costantemente, fiamma pilota di una vita ricca di molte cose inutili, ma sostanzialmente solitaria, ho imparato a piegarmi fino a finire con il volto nella polvere, assaporare l’acre odore della sconfitta davanti ad eventi semplicemente troppo grandi, la danza della vita non tiene conto se ti stai divertendo, tuttavia non mi spezzo, non ora, non domani, non finché quella fiamma brucerà vita, molti non avvertono simili tormenti, molti altri si sarebbero già arresi, e mentre osservo spegnersi altre anime, incapaci di capire che lottare è l’unica possibilità, anche se fa male, se all’inizio sembra di stare peggio, anche se sembra impossibile vincere, contro tutto e tutti se necessario. Ci saranno momenti di grande sconforto e gettare la spugna parrà una gran bella e comoda idea, ma non lo è, essere fautore del mio destino per quanto mi è concesso è l’unica cosa che posso fare per sentirmi vivo, e non mero burattino nelle mani degli eventi. Ben vengano le buone occasioni e gli eventi fortunati, ma a fronte di ciò che vedo davanti a me dico che lasciarsi trasportare dalla corrente sarebbe troppo facile, avrebbero vinto, e chi lo sa, alla fine forse perderò comunque, ma almeno avrò sudato ogni singolo attimo di vittoria. “Quando il cuore senza un pezzo, il suo ritmo prenderà, quando l’aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà, quando questa merda intorno, sempre merda resterà, la tua pelle si farà!” Ligabue “quel giorno di dolore che uno ha”.
Sorretto dai sogni, da un’insana curiosità sul domani, sfrontato persino nello sfidare il destino, sadico nell’accusare ogni colpo, rialzando sempre gli occhi in atteggiamento di sfida. Si tratta di lotta impari ne sono ben conscio, ma forse il fato è un avversario che si può fiaccare, o forse ad un certo punto deciderà che merito un premio.

Affonda la lama

Non dovrei permettere alle persone di ferirmi, non lo faccio quasi mai, eppure ogni tanto commetto errori simili. Sarà la voglia umana di permettere a poche selezionatissime persone di accarezzare il mio animo e di albergare nel mio cuore. Peccato che una volta lì si divertano a fare danni, come se non fosse già una zona disastrata, posso resistere a tante cose, e mi aspetto poco dalle persone, con le quali posso essere anche decisamente ostile, non me ne frega niente, se non sei con me sei ininfluente od ostile, e di conseguenza mi comporterò, da queste persone non può giungere niente di realmente doloroso. Ma dagli altri si, sono in un punto scoperto, non ho difese, colpirmi lì equivale ad aprirmi il petto con un bisturi affilato, e poi si meravigliano se decidi di tagliarle fuori dalla tua vita. Probabilmente io ho ferito nella mia vita, ma spero mai così tanto e se l’ho fatto, non me ne sono reso conto, chiedo venia o punizione divina per questo, ma non posso perdonare chi mi ferisce consapevolmente e poi finge di nulla, per non dire accusa.Ci sarebbero molte cose da dire a riguardo, ma al momento sono ancora troppo confuso su ciò che sarà, su ciò che voglio fare, sanguinerò ancora un po’ e poi pondererò il da farsi