11.02.2008

Il paese della Libertà...di pensarla come gli altri

Apro gli occhi questa mattina, dopo una settimana divertente ma fisicamente devastante, e finalmente riposato, mi trovo a fare i conti con una miriade di pensieri che si erano affollati, affacciati, durante la settimana, ma che per motivi di tempo e di energie, avevo accantonato.
Di fatto così mi ritrovo ad essere alternativamente arrabbiato,triste, sereno, basito, preoccupato, dubbioso, divertito....e dover sbrogliare tutto è una cosa difficile.
Ci sarebbero decine di battaglie da combattere, centinaia di sapori da gustare, mille colori da guardare, ma il tempo fugge, e non solo quello. Se mi pongo come osservatore non visto (cosa che mi riesce piuttosto bene viste le recenti conferme) non posso che sogghignare e preoccuparmi per il mondo che più strettamente mi sta attorno, molte cose paiono collidere verso catastrofi appena immaginate dai protagonisti, ma un pò il principio di libertà e un pò le sorprese che spesso riservano le persone (solo alcune a cui dare fiducia vale ancora qualcosa) mi fanno rimanere al mio posto di osservatore, preoccupato appunto, ma in fondo speranzoso....e poi, non è comunque la mia vita ma la loro, e devo ancora capire se è messo peggio chi si lamenta ma non fa nulla per cambiare le cose, o chi non si lamenta credendo che vada tutto bene...mah.
Allargando il cerchio si arriva al concetto di libertà appena sfiorato prima, che pare essere una cosa relativa, decisamente troppo. Sono un profondo sostenitore della libertà, ma non si parla di libertà incondizionata, di anarchia (che è la più grande delle NON libertà), parlo di una libertà che dovrebbe appartenere a tutti nel limite e nel rispetto degli altri, e che se fosse basata sul buon senso ci troveremmo nella città di Utopia, per cui ci vogliono regole, che lo so, limitano di fatto la libertà, ma provate ad uscire per strada a parlare con le persone, e ditemi quanto buon senso riuscite ad intravedere....fatto?
Non abbattetevi, viviamo nella società di branco dove cosa fare o dire deve deciderlo qualcun altro e poi tutti assieme si da forza a quell'idea, per quanto folle, la massa ci crede, per debolezza, convenienza, costrizione....qualcuno ha detto nazismo? se avede detto comunismo va bene lo stesso, non cambia nulla.
Divagazione a parte, ecco le regole, servono, ci vogliono, e anche se l'idea che a metterle sia qualcuno per tutti sia fortemente limitativo del senso della libertà, non ci sono altri metodi. Purtroppo non viviamo neppure nel paese di Sensatezza, per cui molte regole sono cretine, inefficaci, poco precise, addirittura dannose.
Già così il quadro non è roseo, ma peggiora adesso, ve lo prometto, perchè c'è da aggiungere il male peggiore, il vero killer della libertà, e cioè la tolleranza....termine abusato da chiunque e mai davero compreso credo.
Nel mondo odierno le minoranze possono, anzi, devono, poter fare tutto, persino trasgredire alle regole fatte per la maggioranza, perchè ci vuole un occhio di riguardo, o perchè sono influenti, o perchè sono immigrati con alle spalle gruppi terroristici, o perchè sono mafiosi, o perchè sono drogati, etc. Dar ragione a tanti gruppi diversi significa postillare regole che già erano messe male, e improvvisamente tutto balena nel chaos, tanto che chiunque armato di una minima dose di buon senso non può sfuggire ad alcune domande, comunque la pensiate.
Ad esempio:
Una volta nel nostro bel paese c'erano i Democristiani e i Comunisti, erano anni di fervente ripresa economica, la nuova democrazia avanzava dopo la dittatura, a braccetto con la chiesa, mentre i comunisti propagandavano ideali di stampo sovietico forti dell'apporto notevole dato con i partigiani nell'ultima guerra. Era ovvio che se eri cattolico votavi DC, altrimenti andavi all'inferno. Sto semplificando al massimo ma se volte rinfrescarvi le idee riguardativi qualche film di Don Camillo e Peppone, sono leggeri ma rendono l'atmosfera.
Alcuni di quei personaggi ora sono morti, altri ancora nel parlamento, e altri aspettano di morire in senato, ma i tempi sono cambiati, ora i comunisti vanno a braccetto con una cristianità moderata e addirittura appoggiano i diritti di omosessuali (un pò in contrasto con la chiesa)e mussulmani (che di divisione tra stato e chiesa non vogliono neppure sentire parlare), ce l'hanno con gli Ebrei ma vogliono un mondo di bene alle minoranze (poi definire i mussulmani una minoranza mi pare ridicolo quasi come dire la frase "i cinesi sono pochi"). Tutto questo, e molto di più, in nome della libertà....si, della libertà di pensarla come loro, altrimenti...beh, BR, scontri in piazza, processi farsa, etc. etc.
Dall'altra parte una destra che va d'accordo con una cristainità moderata (come sopra si), promette il "giro di vite" su immigrazione e sicurezza (eh si, vanno di pari passo) e un sacco di altre cose...le proposte ci sono ma tutti si meravigliano e alla fine tutto viene moderato, in nome della libertà, in provvedimenti fittizzi. Attualmente la destra appoggia gli Ebrei, gli omosessauli no, sui mussulmani glissa ma i Libici gli stanno simpatici. Insomma ognuno con le proprie idee, confuse, e mi chiedo il caro vecchio partigiano cosa voterebbe oggi? probabilmente Pannella :-)
Al di là di tutto potete dire ogni nefandezza su chiunque, perchè siamo uno stato libero, e c'è la libertà di parola, il buon senso vorrebbe che non si esagerasse con gli insulti e con le diffamazioni gratuite, ma quello abbiamo già visto essere carente. Beh, potete dire o scrivere tutto su qualsiasi esponente della destra (se riuscite ad essere abbastanza convincenti magari gli fanno pure un processo inutile, tanto paghiamo noi) potete offendere il Papa e secondo me anche cagare sull'altare maggiore di S.Pietro e nessuno vi dirà niente, solo una ramanzina e magari una multa, l'importante è che dichiariate subito il vostro intento satirico. Potete dire tutto anche sulla sinistra, davvero potete, nessuno darà peso alle vostre parole, ma potete dirlo, siamo in un paese libero in fondo. Però, non potete insinuare niente sui magistrati, eh no, quelli sono semidivinità, e non azzardatevi a dire qualcosa di politicamente scorretto su una qualche minoranza, in primis i mussulmani, altrimenti diventate razzisti xenofobi, cioè proprio antilibertari, mentre se lo dite sugli americani non lo siete, perchè se discriminate uno perchè è arabo siete delle merde, ma se lo discriminate perchè è americano siete dei fighi. Discriminare uno perchè è napoletano è meno grave ma poco tollerante, mentre discriminarlo perchè è francese e decisamente meglio. C'è del paradosso in tutto ciò, non trovate?
Un'altra cosa, se organizzate una manifestazione inutile e (per ogni evenienza) vi portate caschi e manganelli, accertatevi di farlo per un motivo caro alla sinistra, un paio di bandiere rosse, qualche maglietta di Guevara e magari anche una della CGIL vi possono garantire una discreta mobilità e risalto mediatico. in caso di tumulti potrete sempre dire che siccome voi eravate 100.000 quando sono arrivati un centinaio di neofascisti e vi hanno provocato non avete potuto far altro che difendervi, e che comunque si, i manganelli li avevano quasi tutti ma poi le mele marce erano solo poche decine. Del resto manifestare il proprio pensiero è sacrosanto e legalmente riconosciuto, a meno che non siate di destra, in quel caso è una manifestazione di carattere eversivo.
Se proprio non trovate amici per manifestare oppure una causa che paia almeno un briciolo credibile, potete sempre andare allo stadio, magari vi iscrivete al gruppo di ultra NISS (niente incontri solo scontri) che è composto da tifosi veri, quelli che il bel calcio lo apprezzano davvero, e andate a farvi una bella trasferta di scontri e sangue, tanto il treno non lo pagate, in galera non ci finite, vi divertite un casino e se vi va proprio di culo magari intravedete anche un goal!

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