3.06.2006

Cuore sole amore

Il mio cuore un giorno mi ucciderà, per cedimento fisico e per logoramento emotivo. Tutto parte da lì, e lì inevitabilmente ritornerà. M’impedisce di fare ciò che più mi piace, e forse più avanti anche altre cose. Ma questo è solo il problema fisico, da esso parte anche tutto il resto, amo, dannatamente e con tutto me stesso, o meglio, amerei, ho una quantità di emozioni tali da essere incontenibile, ma nessuno pare ricambiare, ed il mio cuore è tanto grande da soffrire molto più degli altri. Tanto più sono capace di amare e tanto più soffro per la mancanza di amore. E poi c’è la rabbia, violenta, brucia sottopelle, rabbia contro cose o persone, rabbia contro me stesso, per l’involucro che mi contiene, ma su tutto, rabbia contro il destino, fato, disegno divino, non importa il nome, voglia di rivalsa, è questa scintilla che arde costantemente, fiamma pilota di una vita ricca di molte cose inutili, ma sostanzialmente solitaria, ho imparato a piegarmi fino a finire con il volto nella polvere, assaporare l’acre odore della sconfitta davanti ad eventi semplicemente troppo grandi, la danza della vita non tiene conto se ti stai divertendo, tuttavia non mi spezzo, non ora, non domani, non finché quella fiamma brucerà vita, molti non avvertono simili tormenti, molti altri si sarebbero già arresi, e mentre osservo spegnersi altre anime, incapaci di capire che lottare è l’unica possibilità, anche se fa male, se all’inizio sembra di stare peggio, anche se sembra impossibile vincere, contro tutto e tutti se necessario. Ci saranno momenti di grande sconforto e gettare la spugna parrà una gran bella e comoda idea, ma non lo è, essere fautore del mio destino per quanto mi è concesso è l’unica cosa che posso fare per sentirmi vivo, e non mero burattino nelle mani degli eventi. Ben vengano le buone occasioni e gli eventi fortunati, ma a fronte di ciò che vedo davanti a me dico che lasciarsi trasportare dalla corrente sarebbe troppo facile, avrebbero vinto, e chi lo sa, alla fine forse perderò comunque, ma almeno avrò sudato ogni singolo attimo di vittoria. “Quando il cuore senza un pezzo, il suo ritmo prenderà, quando l’aria che fa il giro i tuoi polmoni beccherà, quando questa merda intorno, sempre merda resterà, la tua pelle si farà!” Ligabue “quel giorno di dolore che uno ha”.
Sorretto dai sogni, da un’insana curiosità sul domani, sfrontato persino nello sfidare il destino, sadico nell’accusare ogni colpo, rialzando sempre gli occhi in atteggiamento di sfida. Si tratta di lotta impari ne sono ben conscio, ma forse il fato è un avversario che si può fiaccare, o forse ad un certo punto deciderà che merito un premio.

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