1.10.2006

Reflex Diurna

Dunque, io passo per essere una persona fantasionsa, credo nei sogni come forza vitale, e creo racconti. Da piccolo avevo probabilmente gli amici immaginari più caratterizzati di tutti i miei amici, e spesso mi rifugio in mondi tutti miei dove il resto del mondo non esiste, e dove, vi assicuro, si sta meglio.
Ma la vita è nella realtà, e conscio a malincuore di ciò, vi ritorno quando necessario.
Se questo ritorno riesce così bene a me, come mai persone meno fantasiose, decisamente più razionali e sostanzialmente concrete (per non dire serie) si perdono dietro a fantasie deleterie e scarsamente credibili (anche per una fiction di canale 5) imbastite di struggimenti vani e inutili?
Per intenderci: io sono il primo che si strugge in silenzio per l'amore e che si crogliola nel dolore dopo il consueto due di picche, però ho sufficiente amor proprio per dire "basta" e ricominciare da capo, pronto a struggermi nuovamente e via via, nel mio ciclo vizioso, non è un modo di dire, sono 4 anni che si ripete, oramai me lo aspetto, non è più divertente. Invece le persone di cui sopra sono come le duracell, continuano,continuano,continuano....solo che a differenza delle pile si consumano, e poi magari finisce che fanno qualche cazzata, e questo perchè?
per niente, per qualcuno che neanche le considera, oppure che a malapena sa chi sono, o peggio, che per vari motivi, le schifa. Facile liquidare tutto con "è la vita è varia" e palle simili, no, non regge, è ingiusto, nei confronti di sé stessi, una persona normale non si infila aghi caldi sotto le unghie.
Che poi io me la prendo per gli altri quando dovrei risolvere prima i miei problemi, ma da buon pessimista quale sono, credo che i miei problemi non siano risolvibili, e quindi, tanto vale cercare di risolvere quelli degli altri.
Stufo di osservare e capire, ecco, vedere i sottili giochi del destino intrecciarsi sempre uguali, banali e scontati, eppure da esterno tutto pare così semplice e ovvio...non è presunzione capitemi, ma solo capacità di vedere oltre i cinque minuti prossimi venturi, un quadro d'insieme che dal punto di vista del protagonista è insondabile, ma che da esterno, vi assicuro, è più prevedibile del ritardo dei treni. E così ti dicono che "gufi" o che "non puoi capire"... e cosa c'è da capire? "posso mangiare la mela?"
"no"
cosa c'è da capire? non c'è da chiedersi se la mela fosse una metafora o se il no era solo temporaneo, oppure se magari dipende dalla mela, o se il no era riferito ad un'altra cosa.
NO! non puoi mangiare quella fottuta mela, non c'è niente dietro, o tra le righe o nel regno delle fate!
Non si discute di significato della vita o cose simili, ma di fatti e persone, cose pratiche e tangibili.
I sentimenti?
Ci sono eccome ed incasinano tutto, ecco perchè si perde la visione d'insieme e si agisce come l'animale più stupido che dopo aver preso la scossa contro la recinzione, continua a toccarla ogni cinque minuti per vedere se per caso hanno tolto la corrente. Ma anche qui, stremato dalle continue folgorazioni, in fin di vita, qualsiasi animale stupido deciderebbe che forse tanto vale provare un'altra rete, magari è elettrificata anche quella, ma c'è una speranza che non lo sia, è già qualcosa in più rispetto a prima no???
Dico sono scemo io? Amo e Odio con estrema intensità, non mi tolgo dal gruppo di pecoroni imbambolati da cupido, ma il primordiale istinto di sopravvivenza è più forte, senza gli altri sono solo, senza di me sono morto.

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