4.01.2006

Disquisendo in libertà

Serata solitaria, atipica, sonnolenta.
Gli echi del carrozzone del wrestling si sono appena spenti, novelli giullari che intrattengono la mia persona, per fortuna c'erano loro.
Il resto è un non senso comune, non c'è tristezza, rabbia, alcuna passione scalda il mio cuore, messaggi non ne arrivano, e perchè mai dovrebbero arrivarne?
La realtà è che succede semplicemente quello che deve succedere, sia destino, "divina provvidenza" o altro.
Mi parlano di Dio a volte, mi indicano e giudicano, non capendo che io in Dio ci credo, non credo nelle religioni, contenitori fatti da uomini per contenere l'incontenibile, autometafora della Torre di Babele; non sapendo che Dio l'ho sentito più vicino di quanto loro potranno mai sentire, in un attimo, anzi in tre attimi, in cui tutto è cambiato, ove la fine è stata sottesa dall'inizio, una nuova strada, in salita, faticosa e piena d'insidie, lacerante e scoraggiante. Ma altrove, lontano dallo stagno, a distanza astrale dal nulla concretizzatosi in qualcosa. Là, all'inizio di quella via c'era Dio, e alla fine mi attende. Nel frattempo? beh, continuo a salire, rasserenato da ampi pianori verdeggianti e da laghetti limpidi e profumati, e poi, si sale ancora, fino alla prossima sosta, fino al prossimo prato, fino alla fine. Non è misticismo, ma solo la certezza che le regole non sono io a farle e tutto quello che posso fare è giocare al meglio. Pare che a volte io paia superbo, così mi si dice, e chissà forse ne hanno ben donde, ma si, forse agli occhi di chi è fragile e incompiuto dentro, posso sembrarlo, ne ho il diritto credo, ho sconfitto la morte due volte, e ogni volta che sono caduto mi sono rialzato, non sarò il migliore degli uomini, ma migliore di tanti altri si, ai loro occhi sono ben felice di apparire superbo, superiore, perchè in fondo lo sono, piccole anime di plastica che si affannano per una vita di apparenza in cui l'importante è avere, far credere, sembrare, apparire. Mentre l'importante è essere, domani ciò che abbiamo potrebbe svanire inghiottito da un evento qualsiasi, ciò che proteggiamo o chi amiamo potrebbe svanire, e allora cosa ci resterebbe se non noi stessi e quello che siamo. Non si può aiutare gli altri se prima non si è in grado di aiutare se stessi, non si è credibili. Le parole volano alte, oltre la sfera dell'udibile, quante se ne sprecano, insulse, amorevoli, irose, ma pronunciate con leggerezza, quanti "ti amo" buttati tra le spire di Eolo, assieme alle dichiarazioni di amicizia, lealtà, sincerità, protezione etc. etc. Parole appunto, a volte scritte, ma pur sempre espressione di un momento, forse sincero, ma non ponderato, non creduto fino in fondo, tanto che a distanza di pochi mesi, tutto può essere negato, e da persone speciali si diventa semplici seccature, ombre nella vita di chi ti faceva sentire in primo piano.
Questi sono solo pensieri in libertà e come tali risentono del "momento" ma la visione può cambiare sfumature ma non colore.
Non cercate di uccidermi, la maggior parte di voi non ne ha le forze, e chi le ha non ha motivo per farlo.

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