2.07.2006

Kill me now or give me a chance

Immoto eppure fluente, il tempo passa, le cose accadono, ma nulla pare cambiare, nel senso che nonostante i singoli eventi si stacchino dalla monotonia, rendendo più gradevole il lento scorrere del tempo, in realtà nulla cambia. Da un lato è un bene, se non migliora, è anche vero che non peggiora, e siccome parto da un livello ben lungi dalla disperazione, potrebbe sembrare un traguardo, in realtà per me è solo un punto di partenza.
Questa sera sono riflessivo, mentre la Scabbia (non la malattia, ma la cantante) mi guarda, sexy e oscura, dal mio desktop, si riassume il tutto. Una foto......una foto è il ritratto di un attimo, la si può ritoccare, renderla meno noiosa, e si può farlo anche tutti i giorni, con ottimi risultati se si è bravi, ma la foto non vive, non è che un ricordo, mentre la vita scorre e la candela brucia. Mi chiedo spesso ultimamente cosa e dove sarò tra qualche anno, e ancora, tra qualche decennio? sarò un vecchio solo e irritabile, arrabbiato con il mondo che finirà per lasciarsi vincere da qualche malattia curabile con un pizzico di volontà, oppure un soddisfatto patriarca che gozzoviglia con la propria progenie al pranzo della domenica?
E che ne sarà della gente che conosco adesso? vedrò le ombre del mio passato, innamorate mai possedute, sposarsi con altri ed essere felici o fintamente felici? amici/nemici nelle stesse condizioni? Domande senza risposta coome al solito, ma in uan serata come questa, i pensieri galoppano a braccetto con le paranoie.

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